In seno a una famiglia cristiana nell'orizzonte del Dio di tutti
2 gennaio 2mila
Miei cari, lo so benissimo che sono il benvenuto, ma vediamo di non esagerare, perché c'è tanto
di
quell'arretrato da smaltire e mettere in ordine da riempire un 2000. Dal momento che sono qui, e
potete
immaginare con quanta gioia, desidero farvi
una raccomandazione
piccola
piccola.
Del Diario del vostro Angelo, a quanti sottolineano un contenuto troppo
cristiano
,
e si domandano e vi chiedono se questo taglio non risulti troppo esclusivo per il lettore al
quale si
rivolge, rispondete con molta serenità e con fermo convincimento che:
il Dio di cui vi parlo e vi racconto con gioia, esaltazione e tenerezza
filiale,
non è il Dio di una
piccola comunità di credenti, ma è il Signore Iddio Onnipotente di tutta
l'umanità credente e, a sua
insaputa o contro la sua volontà, anche dell'umanità non credente. Egli è creatore di tutte le
cose
visibili ed invisibili, ed invisibile vuol dire che chi vede solo con gli occhi non può vederLo.
Ma non
per questo può e deve stabilire che non esista. E l'invisibilità vale non solo per altri mondi
ed altre
creature create da Dio, ma soprattutto per il mondo eterno. Se il Signore ha progettato che
questa
esperienza fosse vissuta e testimoniata nell'ambito e in seno ad una
famiglia
cristiana, non escludendo
che possa essere consumata o sia già stata consumata e testimoniata al tempo stesso
in ambiti religiosi
diversi, avrà la Sua imperscrutabile ragione.
Ma, imperscrutabile sino a che punto? Vi autorizzo a rispondere che questo
Dio,
Padre celeste di tutta
l'umanità e Signore di tutte le cose visibili ed invisibili, ha voluto
significare,
ad un certo punto
della storia dell'umanità, che disperazione, miseria, povertà, flagelli provocati
dalla
natura o
dall'uomo, carestie, epidemie, mutazioni e sconvolgimenti epocali di cui l'uomo Gli faceva
carico,
non
erano sufficienti ad accusarLo di ingiustizia e di impietosità, di disaffezione, di
disinteresse, di
assenza o inesistenza, e venne a dire di persona che poveri, perseguitati,
umili sono i
beati destinati
alla ricchezza, alla giustizia e alla elevazione delle beatitudini celesti; e che, così come era
nudo e
l'avevano rivestito, era affamato e l'avevano rifocillato, era assetato e gli avevano dato da
bere,
nella stessa misura sarebbero stati ricompensati da Dio i reietti della terra.
E venne a dire che i
miracoli non si fanno solo resuscitando Lazzaro , o ridando la vista ai ciechi, o
facendo
camminare gli
storpi, ma resuscitando il sentimento spento dell'amicizia, o riacquistando il dono di vedere
Dio e la
promessa di vita eterna anche nel buio del dolore, o sopportando il peso doloroso del corpo
lungo il
cammino della speranza. I miracoli si fanno o riconoscendo i propri torti prima di lapidare
qualcuno,
oppure non perdendo quella fede senza la quale non si riempiono le reti dei pescatori, o si
sfama una
moltitudine di quindicimila persone con pochi pani e pochi pesci. E' miracolo poter
contare
nella
Misericordia divina sino all'ultimo istante della vita. O no?
Queste sono, miei cari, solo alcune piccole ma sostanziali riflessioni che dovrebbero
essere
sufficienti
a non farci sentire in imbarazzo a chiamarci cristiani. Noi, invece, dobbiamo
esserne
fieri, e dobbiamo
farci carico di rendere partecipe della promessa delle Beatitudini quanta più umanità possibile.
Questo
vuol dire convertire e condurre a compiere insieme il cammino, che ha come punto di arrivo la
vita della
beatitudine eterna. Convergere su Dio è diritto di tutti gli uomini. Perché non
aprire
a tutti questi
orizzonti? Rendere tutti partecipi senza riserva? Fin dove è possibile. Per tutti ci pensa
comunque Dio,
Lui sa come fare.
Il Diario del Suo e vostro Angelo è solo una piccola freccia nell'immensa faretra amorosa di
Dio. Quello
di tutti gli esseri viventi, i mondi visibili e quelli invisibili. Qui mi fermo.
Un abbraccio forte come solo voi sapete sentirlo. Ciao
Emilio
consiglio.
CON IL NASO ALL'INSU'
Guardando la luce dentro di noi
6 gennaio 2mila
Miei cari, lo so benissimo che sono il benvenuto, ma vediamo di non esagerare, perché c'è tanto
di
quell'arretrato da smaltire e mettere in ordine da riempire un 2000. Dal momento che sono qui, e
potete
immaginare con quanta gioia, desidero farvi una raccomandazione piccola
piccola.
Del Diario del vostro Angelo, a quanti sottolineano un contenuto troppo
cristiano,
e si domandano e vi chiedono se questotaglio non risulti troppo esclusivo per il lettore al
quale si
rivolge, rispondete con molta serenità econ fermo convincimento che:
il Dio di cui vi parlo e vi racconto con gioia, esaltazione e tenerezza
filiale,
non è il Dio di una
piccola comunità di credenti, ma è il Signore Iddio Onnipotente di tutta
l'umanità credente e, a sua
insaputa o contro la sua volontà, anche dell'umanità non credente. Egli è creatore di tutte le
cose
visibili ed invisibili, ed invisibile vuol dire che chi vede solo con gli occhi non può vederLo.
Ma non
per questo può e deve stabilire che non esista. E l'invisibilità vale non solo per altri mondi
ed altre
creature create da Dio, ma soprattutto per il mondo eterno. Se il Signore ha progettato che
questa
esperienza fosse vissuta e testimoniata nell'ambito e in seno ad una
famiglia
cristiana, non escludendo
che possa essere consumata o sia già stata consumata e testimoniata al tempo stesso
in ambiti religiosi
diversi, avrà la Sua imperscrutabile ragione.
Ma, imperscrutabile sino a che punto? Vi autorizzo a rispondere che questo
Dio,
Padre celeste di tutta
l'umanità e Signore di tutte le cose visibili ed invisibili, ha voluto
significare,
ad un certo punto
della storia dell'umanità, che disperazione, miseria, povertà, flagelli provocati
dalla
natura o
dall'uomo, carestie, epidemie, mutazioni e sconvolgimenti epocali di cui l'uomo Gli faceva
carico,
non
erano sufficienti ad accusarLo di ingiustizia e di impietosità, di disaffezione, di
disinteresse, di
assenza o inesistenza, e venne a dire di persona che poveri, perseguitati,
umili sono i
beati destinati
alla ricchezza, alla giustizia e alla elevazione delle beatitudini celesti; e che, così come era
nudo e
l'avevano rivestito, era affamato e l'avevano rifocillato, era assetato e gli avevano dato da
bere,
nella stessa misura sarebbero stati ricompensati da Dio i reietti della terra.
E venne a dire che i
miracoli non si fanno solo resuscitando Lazzaro , o ridando la vista ai ciechi, o
facendo
camminare gli
storpi, ma resuscitando il sentimento spento dell'amicizia, o riacquistando il dono di vedere
Dio e la
promessa di vita eterna anche nel buio del dolore, o sopportando il peso doloroso del corpo
lungo il
cammino della speranza. I miracoli si fanno o riconoscendo i propri torti prima di lapidare
qualcuno,
oppure non perdendo quella fede senza la quale non si riempiono le reti dei pescatori, o si
sfama una
moltitudine di quindicimila persone con pochi pani e pochi pesci. E' miracolo poter
contare
nella
Misericordia divina sino all'ultimo istante della vita. O no?
Queste sono, miei cari, solo alcune piccole ma sostanziali riflessioni che dovrebbero
essere
sufficienti
a non farci sentire in imbarazzo a chiamarci cristiani. Noi, invece, dobbiamo
esserne
fieri, e dobbiamo
farci carico di rendere partecipe della promessa delle Beatitudini quanta più umanità possibile.
Questo
vuol dire convertire e condurre a compiere insieme il cammino, che ha come punto di arrivo la
vita della
beatitudine eterna. Convergere su Dio è diritto di tutti gli uomini. Perché non
aprire
a tutti questi
orizzonti? Rendere tutti partecipi senza riserva? Fin dove è possibile. Per tutti ci pensa
comunque Dio,
Lui sa come fare.
Il Diario del Suo e vostro Angelo è solo una piccola freccia nell'immensa faretra amorosa di
Dio. Quello
di tutti gli esseri viventi, i mondi visibili e quelli invisibili. Qui mi fermo.
Bacioni dal vostro E come
Emilio
come ed E
come Epifanio. Ciao.
IL DOLORE DI DIO
Non il sentimento che affligge
9 gennaio 2mila
Papi ciao. Ciao mamma. Nel tripudio di gioia e di gloria per il nostro Papi Celeste, le
vicende
umane
non passano di certo inosservate ed inascoltate. L'essere
inebriati
del
Signore non vuol dire
disinteressarci delle umane sofferenze, anzi, proprio perché pervasi della Sua bontà e
misericordia,
noi
ne siamo coinvolti e partecipi in prima persona, pardon, spirito. Questa
partecipazione fa parte dei
tanti compiti che ci vengono assegnati, si fa per dire, perché è la stessa condivisione della
amorevole
carità di Dio a renderci dispensatori di amorevole carità umana. Così come ci sentiamo
felicemente
partecipi di ogni palpito di gioia, che pervade i cuori degli uomini quando essi sanno
riconoscere nello
splendore della natura umana la fonte luminosa della natura divina, e in noi i suoi
tedofori. Voi vi
state chiedendo se le miserie umane siano motivo di cruccio e di sofferenza. Qui il
dolore
non
corrisponde al sentimento che affligge gli esseri umani, nel senso che non si
manifesta
come valore
negativo che toglie la gioia o ti impedisce di goderne a pieno. Il nostro dolore si
misura,
invece,
nella maggiore intensità di energia che dobbiamo impegnare per far trapelare, oltre
i
sensi
umani, la
bellezza e la perfezione del mondo per il quale sono stati creati, e la luce di quel
mondo
strepitoso,
che si può intravedere solo con gli occhiali della fede e che con gli occhi dello spirito
diviene
reale.
Il dolore esiste in Dio? Certo che esiste. Se Egli è padre e pastore,
ogni
volta che una sola anima o
una sola pecora del Suo gregge si perde per sempre Egli ne soffre,
e ne
prova dolore per non poterla
annoverare tra i Suoi figli, cioè Sua luce in cielo e Suo tedoforo in terra.
Questo è il dolore di Dio Onnipotente e
Misericordioso. L'impotenza della Sua Misericordia verso un'anima
irrecuperabile o irrecuperata. Ma Dio non si arrende,
né
si perde mai d'animo nella Sua immensa ed inesauribile Energia. E allora si fa uomo e
redentore, e di nuovo verrà, cioè si
rifarà vivo nel corpo del Figlio e della Giustizia, per giudicare i vivi e i morti. Ma,
quali
morti se non nello spirito? Ci vuole ancora un po' di pazienza e
tanta
fede, per vivere quell'attimo solenne in cui Dio, puro Amore,
darà
fondo a
tutte le Sue energie per ripristinare l'Antico Ordine Armonico della Sua
mirabile
creazione.
In attesa di questo evento, godiamoci il Suo, il nostro paradiso in Cielo e in terra, cercando
di non allontanarci dal Suo gregge
Ciao, dal vostro Emilio
cane pastore. Bau bau ciao.
FEBBRAIO 2mila
I TESORI DEL CIELO
Messi a disposizione per abbreviare la distanza
5 febbraio 2mila
Caro papi, lasciati prendere dall'estasi di questa luce calda e rassicurante,
e fatti
sollevare su oltre le cime dei monti, verso il cielo
dell'amore e della speranza nell'amore, sicché ci si possa incontrare e
stringerci in un tenero abbraccio
Non confondere quello azzurro e dorato, che riempie ed appaga il tuo sguardo, con questo che
è
il cielo dell'armonia e dell'ordine primordiale, trasparente nello
spirito
che gli conferisce energia e moto perpetui. Nelle sue trasparenze vivono,
palpitano, amano, gli spiriti di quella moltitudine incalcolabile, ma definita, di
creature che, nel bene e nel male, hanno brevemente abitato la terra per
essere
abilitate alla vita eterna. Tutti noi, genitori e figli o fratelli,
sorelle e
sposi, siamoimpalpabili nella materia, ma tosti e
consistenti nello
spirito dell'amore e nell'individualità del
legame,
che ognuno di noi ha gettato, elaborato e consolidato nella materia della propria persona e
sublimato
nella personalità indelebile della propria anima.
Questo cielo, questa moltitudine di cieli, così dilatata e diafana, ma
al tempo
stesso concentrata e partecipe, non dista mille miglia dalla vostra
realtà,
ma l'abbraccia, l'avvolge, la coinvolge in un travaso continuo d'amore che solo raramente
diventa osmosi
totale. Quando ciò si verifica, allora non esistono più barriere sensoriali,
limiti
razionali, preconcetti mentali, e l'amore scorre libero ed appagante tra cieli e
terra e di qui verso il cielo, in un flusso di preghiere, di manifestazioni
preternaturali e di premonizioni a volte stupefacenti, specie quando riguardano la vita dello
spirito.
La quale, tutta proiettata ad aiutare l'uomo alla ricerca del proprio equilibrio interiore, e al
consolidamento del suo patrimonio soprannaturale, mal sopporta la strumentalizzazione delle
energie
elargite in termini di benessere unicamente materiale, né di appagamento esclusivamente
privato
non condivisibile. Mi riferisco all'uso sempre più improprio e spregiudicato che
si fa
del tesoro spirituale, che sempre più palesemente il Signore mette a
disposizione delle Sue creature, per ridurre al minimo la distanza tra la terra e il cielo e per
abbreviare i tempi burocratici del loro ritorno in patria.
Proprio così. Tutte queste
comunicazioni amorose vogliono riaccendere
quella
nostalgia un po' annacquata per una terra lontana, dalla quale
l'uomo
è stato costretto ad espatriare, presumendo di trovare altrove
condizioni
più favorevoli al consolidamento del proprio mito di onnipotenza, che gli deriva
dall'inconscia
certezza di essere il figlio prediletto di Dio; vogliono valorizzare
lanostalgia come richiamo insopprimibile alle proprie origini
divine, come desiderio ancestrale di una vita che non si conosce o non si ricorda,
ma della
quale ci è già stato raccontato e ci viene tramandato in ogni occasione e in ogni
modo; vogliono
ravvivarelanostalgia come
Fede,
Speranza e Carità d'Amore, come Energia propulsiva verso la gioia eterna,
non
già verso un effimero edonismo terreno.
In tal senso il nostro amore è a vostra disposizione, in tal senso cieli e terra non sono
divisi,
ma si compenetrano e si fondono.
Ciao, da Emilio
pensiero di spirito amoroso e universale.
LA NOSTRA MISSIONE
Ricongiungere la terra al cielo
27 febbraio 2mila
E' accaduto qualcosa che ha coinvolto tanti di noi del cielo e della terra. Ce ne
siamo stupiti, con gioia. Quanto lavoro, per donare alla nostra vita la serena certezza
della
vita
nell'amore di Dio!
Nulla accade per caso, miei cari. Avrete tutto il tempo per rendervene conto.
Tutto si
avvera perché è parte del progetto di Dio, nel quale ognuno
di noi
è chiamato a svolgere un ruolo, ad essere quel tassello necessario a dar vita al
meraviglioso
disegno divino. Così vuole il Signore, e la sua volontà è verità,
l'unica
verità vera ed attuabile. Tutto il resto è fatuità, precarietà,
illusione.
Comprendo i vostri stupori, ma vi esorto a credere che la sbalorditiva lungimiranza di Dio non
finirà mai di creare, mai per sempre, verità e stupore, perché la Sua
verità
stupisce per la sua semplicità essenziale o, se preferite, è l'essenza delle cose
semplici.
Tutto quello che state vivendo non è forse di una semplicità e linearità
stupefacenti? E non vi dà la sensazione, o meglio la certezza che risponda ad una
precisa strategia operativa? Dio è il sommo
stratega. Noi
angeli siamo il suo esercito con il quale sconfiggerà il male che si
cela nel
fatuo e nel falso. Ma siamo anche un esercito di pace, di sostegno, di conforto
amoroso, di fede per tutti coloro che cercano lontano l'unica vera ricchezza
interiore
che posseggono. Noi angeli assicuriamo protezione devota, e discreta, ma sappiamo anche essere
invadenti
e persuasivi, quando le anime che abbiamo in consegna manifestano intemperanza e ribellione
verso il
bene. Noi siamo pure i tutori dell'infallibile giustizia di Dio, e siamo i garanti dei diritti
che le
creature del bene acquisiscono rispetto a quelle del male. Noi siamo i postini delle benedizioni
e delle
preghiere che le anime piene d'amore indirizzano alla fonte dell'Amore.
Mio compitoè reclutare, tra quanti hanno
lasciato la
materia, coloro che sono stati particolarmente amati nel corpo e
nello
spirito, e sono amati ancora e per sempre, per aver gettato le basi di un
amore
duraturo e indistruttibile. Ad essi è assegnata la missione di ricongiungere
la
terra al cielo, vivificando il sentimento della speranza di ritrovarsi in Cielo
così
come si era in terra. Ad essi è affidato il compito di conferire l'autorità della
certezza
a tutti quegli eventi ai quali si tende, per superficialità, incredulità e
distrazione, ad
affibbiare l'aggettivo di occasionale.
Non ho altro da aggiungere, se non la rassicurazione che questa mia incombenza piacevole ed
esaltante
non mi impedisce di dedicarmi a voi, e a quanti altri amo di amore antico e rinnovato.
Ciao AmorEmilio.
MARZO 2mila
A TUTTI COLORO CHE CHIEDONO A ME
Ogni mia parola è di tutti
11 marzo 2mila
Mio caro papi scriba. Non ti posso lasciare inattivo per tutto questo tuo tempo, altrimenti che
cosa
raccontiamo a quanti aspettano posta con impazienza ? Allora ti dico, caro papi,
che quanti
ti chiedono che io interceda per loro presso i loro cari in Cielo, non hanno
bisogno
del
mio appoggio o di raccomandarsi a me.
Si raccomandino piuttosto al Signore, perché è l'unico che
può
concedere loro la grazia di dividere con Lui l'amore e la gioia spirituale nella quale sono
immersi.
E sappiano pure che ogni mia parola, ogni mia
testimonianza,
ogni riga del mio diario, non sono solo confidenze personali di Emilio in
Cielo ai
suoi genitori in terra, ma esprimono l'urgenza delle creature che abitano i cieli
di Dio di
comunicare ai propri cari la pienezza della propria vita e dell'amore luminoso, che li
appaga e del
quale vogliono renderli partecipi.
Quello che io dico a papi scriba e a mamma banana, essi
stessi
dicono, sussurrano, gridano alle persone care che hanno lasciato in
terra perché si completasse anche il loro percorso, e con me
sollecitano alla
preghiera come più sicuro e diretto strumento di comunicazione terra-cielo.
A tutti coloro che da me vorrebbero sapere per vostro tramite come
andranno a
finire le proprie vicende umane, o se saranno esauditi i propri desideri
terreni, dite pure
che possiamo loro garantire solo il concretizzarsi della speranza in una vita
futura assolutamente priva di incognite, se confideranno nella
bontà misericordiosa di Dio Padre e del Figlio Redentore, e nella guida
ispiratrice dello Spirito Santo.
Tutto il resto è nella mani e nel disegno del Signore. Solo Lui ne
conosce la
storia prima che la storia stessa si compia, e solo Lui può svelarne il
destino. Noi no! A meno che Dio in persona non ci affidi il compito di portare
in
terra messaggi pertinenti, anche questo è accaduto ed accadrà.
Caro scriba, cara mamma, se sarete perseveranti nell'amare Dio in ogni Sua espressione di vita
in cielo
e in terra, e nello sperare di raggiungerLo in letizia dopo la morte, state tranquilli che
questa
speranza è già stata esaudita. Consegnate pure questo messaggio a
quanti si
aspettano messaggi privati. Più privati e personali di così non si
può. Altri, o meglio tutti, si facciano forti della
Materna
benevolenza della Madonna del Rosario, che ama le preghiere a Lei dedicate e
non si
rifiuta mai di esaudirle.
Siate sereni e sperate nella Sua misericordia. Ciao Ciao Emilio
SOLO UNA DONNA SOLO UNA MADRE
L'esercito degli angeli e delle creature di Dio
26 marzo 2mila
Carissimi mamma e papà, la Luce del Signore che illumina
Emiliospirito,
e
riempie persempre le nostre vite eterne di beatitudine, vi giunga e vi rischiari i
cuori, e ve li scaldi del Suo tepore attraverso lo stesso cammino di fede che state
compiendo, e con il concorso della comunione degli spiriti santi. Maria
Misericordiosa
vi
ricopre e vi ricolma della Sua Grazia, non solo perché siete, e siamo noi
tutti
Suoi
figli prediletti, ma anche perché vi ha dato il dono di
portare
nei
cuori la commozione e l'emozione di essere da Lei amati e protetti, e di
testimoniare
la
Sua diretta e instancabile partecipazione alla liberazione dal
male
dell'umanità. Con voi e con il vostro dolore elevato ad amore eterno, la
Mater
Dolorosa, divenuta roccaforte esemplare dell'Amore che genera Amore, ha fondato una colonia di
anime,
un nucleo di testimoni del mondo celeste: ma non crediate di essere i
soli.
Come
voi tante, tantissime cellule di amore purificato nel dolore della
valle
di
lacrime, operano per Suo conto, illuminate dalla Sua tenerezza ma temprate
della
Sua forza. E formeranno il Suo esercito virtuoso,
quell'esercito che
cancellerà persempre ogni traccia del male, e riscatterà dall'eterna
maledizione la donna che violò per prima il patto d'amore tra Dio e l'uomo.
Solo una Donna, che non ha mai spezzato il vincolo d'Amore che la legò a
Dio persempre, ne partorì il Suo sembiante terreno dando
vita
umana alla Sua Parola ed alla Sua volontà, conobbe il Dolore di mamma
alla
quale l'umana insipienza aveva sottratto la vita del Figlio divino sacrificandolo alla sua
presunzione,
e poi visse il tripudio di vederLo risorgere per tornare alla Casa del Padre, per poi
raggiungerlo Lei
stessa nell'immortalità, solo una Madre può desiderare di cancellare
per
sempre il dolore alienante che pervade i cuori, dilaniati dalle ingiustizie,
dalle
mortificazioni, dall'arroganza, e di ripristinare l'Ordine, la Giustizia e
l'Armonia
dell'Amore.
E nessuna madre è, per
questo, più qualificata della Madre di
Dio.
Sicché la storia del mondo, nel quale il Bene e il male si
combattono nei
cuori degli uomini, si chiuderà per sempre quando la
Misericordia di
Una, di Quella Madre speciale, otterrà il definitivo
perdono dell'umanità di Eva e avrà schiacciato la testa del
serpentedrago.
Ma perché tutto ciò avvenga, per la gloria del Signore, è necessaria la
riconversione, e Maria Misericordiosa ne è ispiratrice e vessillo, e noi
Angeli e
voi, creature di Dio, siamo i Suoi soldati, e i Suoi portalettere al tempo stesso.
E per
portare a destinazione i Suoi messaggi dobbiamo sfruttare non solo la forza
dell'amore, ma
tutti i mezzi d'informazione, e gli strumenti di diffusione di cui si serve il
male
per diffondersi tra gli uomini, per batterlo coi i suoi stessi metodi. Capito l'allusione?
All'opera,
dunque, nel nome e nel segno di Maria, Misericordiosa verso la debolezza degli oppressi, ma
Intransigente ed Indomita contro la potenza del diavolo. Dio si è fatto uomo
perché gli
uomini ne leggessero la bontà e l'amore: nel sacrifico al quale lo costrinsero e
condannarono,
Dio si fa Madre per portare conforto, tenerezza, dolcezza, ma per decretare al tempo stesso
l'inizio
della fine del maligno. E così sarà, e così è già stato
scritto. Vi
voglio, vi vogliamo bene.
Ciao dal vostro unico Emilio
ALTRO CHE ETERNO RIPOSO
Le mie esperienze, le mie emozioni, la mia vita
29 marzo 2mila
Ciao papi, eccomi qua, tra te, mamma e i miei cagnolini, tutti insieme. Ho
una gran voglia di fare quattro chiacchiere in famiglia, e raccontarvi le mie esperienze e le
emozioni che me ne derivano. Ma, come si fa a descrivere un mondo senza confini, e dilatato
nell'eternità, a chi non possiede la cognizione dell'eternità
sconfinata?
Vi sollecito e vi raccomando sempre di lasciarvi guidare dalla fantasia della
fede, ma, quando abbandonerete la materia angusta ed ingombrante, per lasciar
andare il vostro spirito ad inebriarsi di Dio e della Luce che emana, allora comprenderete il significato
dell'incommensurabilità di tutto ciò, in cui sarete liberi di
dilatare le vostre menti e di abbeverarle alla fonte della Sapienza.
Allora conoscerete l'inesauribile Fantasia del Creatore di tutti i cieli, nei
quali avrete guadagnato il premio di sbizzarrirsi a vivere, a gioire, ad amare, ad esaltarsi per
l'amore di Dio e della Madre Celeste. E, da quegli stessi cieli, insieme
potremo lanciare frecce d'amore all'indirizzo dell'umanità, proprio come già stiamo
facendo con il nostro diario.
Scoprirete come lo spirito dell'anima, affrancatosi dal corpo che lo
teneva
ancorato alla terra, esploda nell'eternità senza dissolversi, ma
acquistando la sua precisa ed inconfondibile identità eterea, con
le sue
personali vibrazioni, con l'intensità della luce e dell'energia tutta propria, tutta
individuale.
Infatti quassù siamo spiriti individui o se preferite individui spirituali
senza
massa e privi di materia, ma ben definiti nel personale
patrimonio
energetico e nella personale carica d'amore. Tutto ciò vuol dire mantenere
le sembianze più belle dei momenti più felici della
nostra
passata vita terrena. Quale fantasia umana può ispirare questa visione così
concreta e
realistica della vita spirituale? La stessa fede, che vi è chiesto di rinverdire
incessantemente,
non potrebbe aspirare a tanto.
Ogni spirito incarna le sconfinate varianti del bene, della bontà, della bellezza,
dell'amore.
Questo si traduce in un'intensissima vita di relazione e di confronto, di collaborazione
e di verifica. Altro che eterno riposo! Lo spirito non conosce l'inerzia. Lo spirito è
vita. Lo spirito è moto perpetuo. Lo spirito è il verbo divenuto energia.
Ma questo è argomento che tratteremo in una prossima chiacchierata. Ciao, ma l'abbraccio che ci
ha tenuto sinora stretti stretti non cesserà mai. Buona notte Emilio
APRILE 2mila
LA SCANTAFAVOLA
E tutti vivremo felici e contenti
8 aprile 2mila
Caro papi, vorrei raccontarvi una scantafavola come quelle che Felicetta mi raccontava da
piccolo,
come
ancora racconta ai piccoli del cielo. Allora.
C'era una volta all'alba di tutti i tempi un Signore buono e
potente, che si sentiva tanto solo e voleva trasformare
la Sua
inesauribile energia ed il Suo inesauribile amore in un'opera concreta e stupefacente, che
sopravvivesse
all'eternità. Inventò così la
vita e, una volta che l'ebbe costruita, la riversò nelle piante, negli
animali,
nei cieli e nelle terre che si erano già formate per Sua volontà. In uno di questi
mondi creò l'uomo e ne fece la creatura eletta, perché
l'aveva
fatto a Sua immagine e somiglianza.
Tutto ciò che era bello e buono e dava
felicità, Iddio, questo era il nome di quel
Signore, l'aveva
dedicato alla Sua creatura prediletta. Poi, siccome nel creare i mondi non
aveva
potuto fare a meno di ricacciarvi, in un piccolo angolo, tutto ciò che è il
contrario del
bello, del buono e della felicità, aveva detto all'uomo: "Figliolo mio,
fidati di
me, goditi il Bene e lascia che io solo sia a conoscenza del male, dal quale sono immune e
che ho
già messo al posto suo. E goditi questo paradiso con la compagna che ti
darò".
Fu proprio questa compagna che sollecitò l'uomo a
disobbedire alla
paterna esortazione, e lo esortò alla conoscenza del male. Per
questo
il Signore Iddio li punì entrambi a confrontarsi con il male fino a quando non si fossero
redenti
da esso, e li condannò a soffrire della propria carnalità e della propria
carnalità
corporea, aspetti, questi, sino ad allora accessori della bellezza dello spirito che Dio vi
aveva
alitato, ben più pura e più divina.
Da quell'istante cominciarono le tribolazioni dell'uomo, che deve trarre
proprio
da questa terra matrigna le ispirazioni ed i suggerimenti, che gli indichino la strada della
redenzione
e del perdono, garanti dell'eterna riappropriazione del Bene. Ma, nel suo delirio
di
grandezza l'uomo pensò di asservire il male per accrescere il proprio
potere
terreno e sfidare così il Suo creatore di un tempo. Ma non era immune dal
male come
lo è Dio, e ne rimase contaminato.
Allora Iddio, mosso da orgoglio divino e da pietà paterna, si fece uomo in Cristo
nascendo dal seno di Maria Vergine, per dimostrare all'umanità che il Bene
divino si
riconquista non solo attraverso il sacrificio della croce, ma anche, oggi o domani come allora,
affidandosi alla parola e alle raccomandazioni di Dio. E agli insegnamenti che suo Figlio
Gesù ha
consegnato alla storia dell'umanità in cammino verso la riscoperta delle sue radici
spirituali.
Quanti impercettibili attimi sono trascorsi dalla resurrezione di Gesù e Sua ascesa in
cielo in
umane sembianze ad oggi, e quanti secoli sono passati da quando il male, decretandone il
martirio e la
morte, si affannò a farLo morire ogni giorno nel cuore degli uomini!
Forse che il Progetto di Dio, di affrancare l'uomo dal peccato anche attraverso
la
morte del Figlio, è fallito?No, e il male
non si
illuda e canti vittoria, Dio ha in serbo un altro Spirito esemplare al quale ha affidato,
già a
suo tempo, la salvezza e la redenzione dell'uomo. E Lei, che prima fu la Madre di Dio fatto
uomo, Maria Misericordiosa, ora assunta in cielo in spirito e nel corpo,
è
impegnata ad organizzare quell'esercito invincibile con il quale schiaccerà
per
sempre la testa del serpentedrago, e farà trionfare il bene per tutti i
secoli dei
secoli.
Allora si compirà il progetto divino, che è a conoscenza prima di tutti i secoli
della
storia del peccato di Adamo ed Eva e della loro redenzione da parte di due esseri umani come
essi
furono, e come loro pervasi e amati dalla Spirito Santo.
E tutti vivremo felici e contenti. Ciao, da Emilio
favoliere.
SCOMPARSI IN APPARENZA
Il regno del signore con tutti i suoi abitanti
18 aprile 2mila
Non ti meravigliare, caro papi, se il dolore annienta la capacità di leggere, comprendere
e
fare
proprio il messaggio edificatorio ed emblematico del sacrificio di Gesù e della Sua
resurrezione. Quanti genitori non si rassegnano alla prematura morte
dei
propri figli e, accecati dal dolore, non riescono a vederne l'ascesa in
cielo o, se preferisci, osservare il loro spirito riprendere le sua dimensione
naturale. Essi credono che la vita recisa sia l'unica vita possibile
insieme,
e si
sentono ingiustamente derubati di questa felicità.
Cosa dire, allora, dell'ingiustizia patita da queste giovani vittime alle quali sembra negato
non tanto
il piacere della convivenza, quanto piuttosto il diritto ad una vita tutta loro, da condividere
con chi
desiderano essi stessi? Quanti genitori affranti sono disponibili ad anteporre,
alle ferite
mortali inferte dolorosamente al proprio cuore, il tormento o la gioia di chi li ha
abbandonati in
terra?
E' infatti proprio la frustrazione di sentirsi abbandonati dalle proprie creature e da
Dio che
spalanca le porte alla disperazione, precludendo ogni possibilità di vederli
vivi e
felici nell'aldilà. Sicché vengono definiti scomparsi, ma la loro scomparsa
è il
frutto di scomparsa di speranza e di fede per il progetto divino. Chi lascia la
terra a
qualsiasi età, caro papi, non abbandona i propri cari né lascia la terra, ma
trasferisce la vitalità e l'energia del proprio spirito nella dimensione universale
dell'Amore, quindi non inizia ad essere ma è già eterno ed
ubiquitario.
Proprio come Dio, dilatazione e concentrazione massima dell'Amore. Non vede Dio chi
nei
momenti di felicità più di tutto ama se stesso, e più di tutti
compiange se stesso nel dolore. E se non si vede il Signore, scompare tutto il Suo
regno
con tutti gli abitanti, e chissà quanto bisognerà aspettare
perché la
sottile ma impenetrabile cortina di incredulità si dissolva e il mondo degli scomparsi
appaia
nella sua sconcertante realtà.
Alcuni credono di poter misurare il dolore e, sulla base del punteggio
conseguito,
ritengono di poterlo sottrarre alla bontà di Dio, dimenticando di attribuirGli il
punteggio che
si merita per la gioia donata a chi trasferisce il suo spirito dalla terra al cielo. E' il caso
di dire
che la matematica non è un'opinione, mentre l'opinione di Dio è
matematica, ma molto spesso gli esseri umani non sanno fare i conti, nemmeno con se
stessi
e con i propri cari estinti. Estinti da che? se non da una vita talmente
ingrata, che
guai non vi fosse la prospettiva di un'altra vita più appagante? Nulla
appaga di
più del vivere accanto al Signore nella Sua Luce, anche se tutto questo
lo si
può fare anche nella vita terrena.
Caro papi, cara mamma, mantenete sempre fervida la volontà di guadagnare i punti
necessari ed
offriteli al Signore, così come dovete offrirGli la
gioia di
sapermi al Suo fianco. Offritegli anche la nostalgia per quella che definite la mia
mancanza. Voi ed io non manchiamo di nulla. A voi il Signore
dona
tutto Se stesso, e la Sua Madre Misericordiosa lo esorta a donarsi di più ed esorta
l'umanità tutta a donarsi completamente al Figlio Suo. AssecondiamoLa e
diamoLe
anche noi la gioia di essere mamma di figli buoni ed obbedienti.
Ciao, un bacione Emilio
vostro.
IL TEMPO HA GIA' AVUTO INIZIO
Tutti i figli di Dio diverranno Suoi profeti
30 aprile 2mila
Maria vi vuole fedeli figli e convinti discepoli in Cristo risorto. Maria
Misericordiosa, Madre degli esuli figli di Eva, confida nella vostra
opera
di
testimoni della resurrezione della gioia dal dolore e della vita dalla
morte. Cara mamma e caro papi, verrà il tempo in cui tutti i figlie e le figlie di
Dio
diverranno Suoi profeti, e questo tempo ha avuto inizio.
Dio, lo Spirito Santo, Gesù risorto e la Vergine Maria, beatamente
assunta in
Cielo, preparano la Loro discesa in terra per liberarla definitivamente dal
male,
che l'avvolge in intensità ed arroganza non più tollerabile, per predisporla al
trionfo
del Bene persempre. Ecco il motivo della moltiplicazione incessante di questi messaggi, e del
coinvolgimento sempre più frequente di anime sensibili a riceverli e ritrasmetterli, per
il bene
non più privato ma generale. E' maturo il tempo nel quale
l'umanità faccia quadrato contro i falsi valori dell'edonismo e della falsa
solidarietà.
Questi si invocano e si celebrano, quando non esistono, perché da tempo scalzati e
rimossi dal
malessere spirituale e dall'egoismo più sfrenato.
E' tempo di porre fine all'arroganza e alla sfrontatezza del peccato e di
ridare
ordine ai valori morali, di una vita transeunte tutta protesa verso l'impagabile vita eterna e
verso la
riconquista della dignità umana. Il Signore pretende una partecipazione diretta ed un
impegno non
più partecipe dei soli ultimi istanti di vita. Per quanto inesauribile e provvida
sia la Misericordia di Dio, non se ne deve abusare solo all'ultimo
momento,
ma è giunto il tempo di cominciare a guadagnarsela un po'
più
precocemente, riscoprendo ad esempio l'universalità dell'Amore, che è l'unica e
vera forma
con la quale si consolidano i rapporti tra gli uomini, quelli tra il singolo e Dio e tra Dio e
tutta
l'umanità. Questa è solidarietà. Il resto sono tutte balle, inventate dal
grande
bugiardo illusionista, il principe della divisione, dell'isolamento, della discordia, della
contrapposizione che solo l'odio sa partorire.
Miei cari, fatevi apostoli di questa verità semplice, ma essenziale ed indispensabile a
non
perdere le tracce che il Signore lascia sulla terra per riportare in Cielo, accanto a Sé,
i Suoi
figli. Non siete soli e non sentitevi soli e inadeguati. La Fede e la
fortuna
vi aiutano in questi impegno. La Buona sorte. Infatti siete, siamo stati sorteggiati dal Bene
per
un Buon Progetto al quale dare il nostro contributo. E' sufficiente
da parte
vostra non abbandonare la fede e la speranza. Sta a voi non affievolirle o perderle, e noi
faremo di
tutto perché ciò non avvenga.
Per quanto riguarda invece la carità, dell'Amore ne siete vergognosamente ricolmi. Non
siate
perciò avari nel distribuirne e nel darne in cambio. Amorevolmente dal vostro Emilio,
sempre con
voi e in voi. Ciao, buonanotte.
Amore caro, scusami se ti chiedo di dirmi ancora qualche parola, su un altro
argomento. Non è proprio una domanda che ti faccio, ma piuttosto una richiesta
d'aiuto,
perché la mia testimonianza di fede sia condivisa: Presto
richiamerò due
mamme come me, che mi hanno telefonato spesso, dopo aver letto il tuo libro.
Vorresti
suggerirmi qualche particolare pensiero per loro?
Cara mamma, carissime mamme, non vi abbandonate mai più alla accecante inerzia di chi si
sente
abbandonato o trascurato da Dio. Cercate piuttosto
Dio nei
vostri cuori affranti, e Lo vedrete sorridente sottobraccio ai vostri
ragazzi, anch'essi sorridenti e felici di riconoscere nel sorriso
del
Padre il sorriso delle loro mamme insostituibili.
Con amore infinito Emilio
, Fabio e Paolino.
MAGGIO 2mila
TEST D'AUTENTICITA'
Non siete i soli privilegiati del Signore
1 maggio 2mila
Mio caro papi e scriba prezioso, quando ti dicono che anche
loro ricevono miei scritti non trattare questi altri intercettori con
sospetto o presunzione. Tutto è infatti possibile, e dal momento
che i
nostri messaggi corrono lungo i canali dell'Amore, e sono sospinti
dall'energia
dell'Amore, non è escluso che essi possano essere captati contemporaneamente da tutti
coloro
che
sono sintonizzati sulle frequenze d'onda dell'Amore, dovunque essi si trovino.
Come ti ho già spiegato non si tratta di messaggi privati da tutelare con la riservatezza
o da
segretare. Essi sono manifestazioni della Divina Misericordia e come
tali
sono patrimonio universale e pertanto anche quelli apparentemente più personali vanno
resi
pubblici.
Quello che ne certifica l'autenticità sono i contenuti che testimoniano l'amore
di Dio
per le Sue creature, che si sublima nella misericordiosa redenzione dei peccati, e
il
bisogno d'Amore che Dio Stesso manifesta da parte dell'umanità, dal momento
che l'Amore di Diosin dall'origine non è fine a Se
Stesso, ma pur essendo incommensurabile dispone di essere alimentato
dall'amore e
dalla richiesta filiale d'Amore.
Da ciò discende la seconda caratteristica autenticante.
Che l'Amore elargito e quello richiestonon devono costituire
apporto
di energia materiale e indirizzata al solo benessere fisico,
ma veicolo
indispensabile ad elevare il valore dello spirito sino all'abbandono della
materia e
alla conquista della vita eterna, pura energia di amore incontaminato.
Il terzo elemento qualificante del messaggio è la
gioia del
vivere in braccio a Dio, che vi irrompe prepotente e che non può essere
inequivocabilmente altro dallo stesso Amore del Supremo Padre: perché dove il Signore E',
lì non c'è posto per il dolore.
L'ultimo distintivo inoppugnabile del messaggio ispirato dal
Bene è la presenza inconfondibile della Parola di Dio e della
luce di
verità, che Essa contiene come primordiale Pensiero del Creatore e come veicolo di
inesauribile
Saggezza.
Se il messaggio contiene tutti questi requisiti non c'è motivo di sospettarne la
genesi e di storcere il naso, ma è più piacevole lasciarsene
pervadere
per godere quello spicchio di Paradiso che vuol farvi intravedere oltre i sogni della speranza e
della
fede. Questo è in fondo il messaggio che ti affido, caro papi e scriba prezioso, per
conto della
Comunione dei Santi.
E' la Parola del Signore. Ciao, con tutto l'Amore che me ne deriva Emilio
IL MALE HA I GIORNI CONTATI
Quando le mamme concepiscono l'amore
14 maggio 2mila
Mio vecchio papi e giovine scriba, vorrei che tu potessi testimoniare e manifestare alla mia
mamma
tutta
la mia gioia, non solo filiale ma anche comunitaria, nel vederla finalmente serena e partecipe
del
proprio destino. Questo miracolo è frutto della sua consapevole fede nella vita che le
spetta
e
della quale io stesso sono fonte e bersaglio di energia, ed è attuazione
della
volontà e del disegno di Maria Misericordiosa, che nell'amore esemplare
di
tutte le madri come Lei stessa identifica la forza su cui poggia il destino dell'umanità.
Partorire il proprio figlio alla vita eterna, e dargli la luce inesauribile dell'Amore di Dio,
è
l'atto d'amore più nobile e più sublime che essere umano possa concepire.
E quando le mamme concepiscono l'Amore significa che il male ha i giorni
contati,
e il bene ha finalmente raggiunto il culmine del suo potere salvifico, garante della
felicità
eterna.
L'Amore caparbiamente materno, inesauribile,
perseverante ed inarrestabile,
riscatta il figli di Dio dal peccato di superbia, e li riconverte al loro destino
paradisiaco. Il Signore, che è Amore universale, non è certo
estraneo all'attuazione di questo Progetto, ed indica nella Madre Assunta in Cielo
la
più fulgida e santa sintesi del Suo Amore di madre incarnandone l'orma
in
Maria
Misericordiosa, doppiamente madre del Figlio e Madre di Dio. In Maria Immacolata si
attua e
prende vita la Sintesi della Santissima Trinità. Cioè si
identifica
l'energia del Bene assoluto di cui Maria è simbolo e serva. In Maria si
riconoscono
tutte quelle mamme che del dolore più lancinante hanno fatto vessillo
di
fede
mai rassegnata ma sempre più partecipe e attiva. L'esercito
di
questa
bandiera è al servizio della Madre Celeste, e L'affiancherà, e La
sosterrà, e L'invocherà perché scenda con il Suo esercito di Angeli a
liberare
il
mondo dal dominio delle tenebre, in cui lo vorrebbe ridurre il principe dal male.
Ma è scritto che l'Amore di una Madre darà vita alla nuova era del
mondo: e così sarà perché è volontà
divina. Ciao caro scriba e grazie di cuore. Ciao caro papi e dolcissima
mammabanana.
Ciao.
Emiliardo Emilio
vostro ora e sempre.
IL NOSTRO DONO E' PER TUTTI
La mani scarabocchia sentimenti, emozioni
27-28 maggio 2mila
Mio caro papi, ogni tanto facciamo qualcosa di diverso. Scriviamo dunque con la sinistra come se
fosse
la destra, purché ciascuno sappia ciò che fa l'altra. Perché così
dev'essere, se vogliamo che ciascuno si prenda le sue responsabilità e che, al tempo
stesso,
operi per la conoscenza comune. E' quanto stiamo facendo da un po' di tempo. Noi
siamo
le
mani che scrivono ciò che occorre si sappia. Non v'è dunque
dubbio
che da qualsiasi direzione e per qualsiasi mezzo provenga il messaggio di Dio, esso
ci
giunge comunque per quello che contiene e per la Sua volontà. E dove
esso
arriva lascia traccia indelebile sempre, anche in quei cuori che vorrebbero non esserne
disturbati.
Mio caro papi, questo dono che Dio ci ha concesso non può essere riservato a
noi
tre per tenerci consapevolmente uniti aldilà del dolore. Se così
fosse
le comunicazioni si sarebbero già esaurite. Invece esse continuano, per coinvolgere
tantissime
altre anime che non attendono nient'altro se non di ricevere segnali di celeste potestà e
di
autorevole certezza. Disegna sentimenti, emozioni, turbamenti che
sono tipici
dell'animo umano ma che nascondono aspirazione divina, proprio come accade per l'anima.
Dentro tu ci puoi trovare tanti significati, ci puoi leggere tanti messaggi e
riconoscere tante immagini. Ma io ti dico, e questo mio dire
non
è rivolto solo a te, che essi rappresentano il vibrare del nostro universo
celeste
d'amore senza confine, dedicato a chi vive, patisce e gioisce sulla terra, a chi ascolta la voce
del
Signore o è sordo ad essa, a chi nutre la speranza o vi ha rinunciato stremato dalla
sfortuna, a
chi si nutre di Fede o la considera un'inutile illusione.
Essi rappresentano il caleidoscopio dell'Amore che si anima al raggio
di Luce
divina, in un'interminabile proposta di composizioni e di colori. Sono le
trine delicate e laboriosissime delle vesti di Maria Misericordiosa. Sono la
delicata ragnatela d'amore con la quale Gesù vuole catturare
dolcemente i cuori tiepidi alla gioia e colmi di disperazione e di rancore. Sono le
carezze delle ali degli Angeli e l'esultanza composta dei
Santi. Sono l'impalpabile diffondersi dello Spirito Santo sul
capo di
chi ne è degno. Sono la forza delle preghiere che si incontrano e
si
rinsaldano tra cielo e terra. Sono gli auguri amorosi e teneri che ci
scambiamo, auguri di godere senza limiti della bontà del Signore.
Ciao e buonanotte Emilio
GIUGNO 2mila
SIGNIFICATO DELLA VITA E VALORE DELLA MORTE
Percorso di ritorno a Dio
2 giugno 2mila
Ciao, è un secolo che non ci si sente e mi sembra un'eternità. Oppure è la
frazione
di un attimo? Poco importa, papi caro, di fronte all'eternità dell'amore che ci tiene
uniti
persempre. Invece è importante perseverare in questa ormai
consueta rubrica postale, che serve anche a mantenere alto il livello di
attenzione e ad aggiornare tutti coloro che confidano in Dio e nella Sua
misericordia. In attesa che mamma banana si decida a partorire il mio secondo
diario
... vorrei che avesse un taglio un po' più serioso, ma non troppo, e soprattutto che
testimoniasse il vostro completo recupero alla vita nel suo significato di
percorso chiarificatore, e
alla morte fisica in tutto il suo valore vivificante e
affrancante.
E' proprio così. La tanto vituperata e temuta signora morte se
non ci
fosse bisognerebbe inventarla, perché senza di lei il percorso di ritorno
per
ricongiungersi a Dio diventerebbe interminabile ed insopportabile. Invece
è
giusto che la vita non duri più di tanto, e venga condizionata da circostanze
intercorrenti e da
accadimenti scontati, che aprono la via ad un'esistenza mai prevedibile, mai
scontata. E'
la via dell'Amore assoluto che non conosce regole, limiti, confini. E'
l'apertura
totale alla grazia di Dio che si manifesta in tutta la Sua prorompente energia vitale e in tutta
la dolcezza del Suo tenero abbraccio, che ti fanno conoscere l'ebbrezza di essere in Stato
di Grazia.
E' proprio il caso di dirlo. Vivere nella Grazia di Dio non vuol dire
stare
inerti, immersi nel Suo Amore, ma partecipare attivamente, in prima
persona a
pubblicizzarLo, diffonderLo, professarLo, ingigantirLo, offrendoLo agli altri per farne veicoli
di nuovo
e rinnovato Amore.
Ecco il messaggio del nostro secondo libro, cara mamma
banana. L'amore
condiviso è la Grazia, che Dio ci offre in cambio di altro Amore da
condividere.
Fino a quando il bene non avrà cancellato il male e la morte perderà
per
sempre la sua effimera immagine luttuosa e dolorosa. Allora riprenderà la
storia
vera dell'uomo figlio di Dio, proprio lì dove si era interrotta prima di tutti i secoli.
Emilio
L'AURORA DELLA NUOVA TERRA
Risurrezione profetizzata e promessa
8 giugno 2mila
Menomale che sei venuto al nostro appuntamento, caro papi. Vabbè che qui da noi la
speranza fattasi certezza è una cosa sorpassata, sennò ti direi che stavo proprio per
perdere ogni speranza. Noi, infatti, abbiamo visto avverato nella vita nuova tutto ciò che avevamo
sperato si avverasse, così come ci era stato profetizzato e promesso. Sappiamo
che tutte le altre verità annunciate seguiranno per l'eternità la logica divina, come
il ritorno sulla terra del Corpo Glorioso di Cristo per resuscitare i vivi e i morti nella
resurrezione della carne, e la discesa di Maria Misericordiosa per annichilire il male con l'Eternità.
E sappiamo pure che ci saremo noi a fare Loro ala, per iniziare l'era sempiterna dell'Eterno
Bene quando i tempi della terra saranno maturi. Ed essi lo sono.
Nell'attesa che tutto ciò avvenga, così come è stato
profetizzato e
promesso, noi ci adoperiamo, con amore ispirato dal Signore e diligenza consigliata
e
sollecitata dalla Madre di Gesù, nel proteggere e provocare le anime che ci è
stato detto
di proteggere e custodire dal peccato, provocare ed indirizzare al bene e alla speranza del
bene. Devo ammettere che in questi nostri compiti noi non perdiamo la fede né la
speranza,
né quasi mai la pazienza, anche se quei pestiferi che ci sono stati dati in custodia
fanno di
tutto per farcele perdere. Ma sappiamo che, lì dove non riusciamo
noi, è
pronta ad intervenire la Misericordia di Dio, quella finale, quella che solo Lui
può
esercitare.
Solo Dio sa se le nostre speranze erano ben riposte, mentre noi sappiamo che il passaggio dalla
morte
della vecchia terra all'aurora della Nuova Terra avverrà con le stesse modalità e
procedure con le quali l'anima diventa spirito, e in Dio si aggiudica la vita
eterna. Allora, come un tempo, la materia non morirà, ma perderà
l'importanza conferitale nel peccato originale e sopravviverà in eterno,
privata di
età e di confini. E' quanto ci stiamo sforzando di farvi capire con ogni
mezzo. E'
quanto è destinato ad avverarsi. E così sia. Ora e sempre. In un palpito
d'ali il
battito del mio cuore pieno d'amore per voi, e gonfio d'amore per l'immensa umanità
celeste.
Ciao e spero a prestissimo. Siamo tanto felici noi 3! Vero? Emilio
LUGLIO 2mila
SEGNI DELLA PRESENZA DI DIO
Vedere con gli occhi e con il cuore
19 luglio 2mila
Mi avete riconosciuto nell'azzurro terso del cielo? Ero una di quelle ali che erano di scorta
all'immagine di Gesù trionfante. E noi con Lui! Caro papi, il Signore lascia in giro
continuamente i segni della Sua presenza, ma quanti li sanno vedere? Non dico
interpretare, ma vedere con gli occhi e con il cuore la poesia di certi tramonti, e di tanti
altri spettacoli ineguagliabili che Egli ci offre con cura e generosità gratuita. Non si
può vedere il Signore se gli occhi Ne sono distolti, perché lo sguardo è attratto
dalle manifestazioni del nulla, che infarciscono la mente di volgarità, di sciatteria, di
violenza e di falsità.
Non si può vedere il Signore con il cuore, se il cuore
non è aperto all'amore per tutto ciò che lo circonda in uomini,
esseri viventi e cose, ed è invece tutto pieno di sé, ermeticamente chiuso in se stesso e
per se stesso? Il dramma dell'umanità, che io ho lasciato non per ignavia o stanchezza, ma
perché il mio cuore era ormai colmo dell'Amore di Dio, sta proprio
nella cecità del cuore e nel disamore degli occhi a godere del concreto significato della vita
del corpo e dello spirito. Voi, miei cari, siate sempre accorti e sensibili ai segni che vi
giungono, e fatene tesoro e ricchezza da condividere.
Ciao dalle vostre ali Emilio
LA CHIAVE E' IL TEMPO NON LO SPAZIO
Essenza pre-vista dello spirito
24 luglio 2mila
Miei cari, il mio spirito è tutto rivolto a voi perché coscientemente
raggiungiate la serenità che guida e conduce alla riappropriazione della
vita
spirituale. Dicendo serenità mi riferisco a quella condizione, in
verità
assai rara, che si verifica quando l'orizzonte della vita appare sgombro di qualsiasi
contaminazione
diafragmatica, sicché ti sembra di poterlo toccare con mano, e con esso tutte le cose che
abbraccia appaiono così nitidamente vicine ed ingrandite da darti l'impressione di essere
già lì.
Cos'è la contaminazione diafragmatica, se non l'errore di
accomodazione che rende sfocata all'orizzonte la visione
della
realtà spirituale dei primi palpiti di vita? La superbia, l'orgoglio,
la
presunzione sono paragonabili alla caligine, alla nebbia, alla foschia, che confondono e fanno
svanire
distanze e limiti, abbracci e allontanamenti. Non è vero dunque, miei cari, che
la vita
disegnata, promessa e ridisegnata dal Signore cominci oltre l'orizzonte della
morte,
piuttosto inizia quando superbia, orgoglio e presunzione vengono sepolte per
sempre, e lo spirito appare in tutta la sua essenza disarmante e pre...vista.
D'altronde è il tempo e non lo spazio, il quando e non il
dove, la chiave che apre le porte dell'eternità. Perché il
dove
è già eterno e il tempo si traduce nell'istante della morte, che non è
più
orizzonte. Da quell'istante, poco importa quanto purgatorio impiegherà l'anima a
diventare
paradiso, perché è già spirito per tutti i secoli dei secoli. Amen Mi
ricordo bene
di certe sensazioni già condivise con te, caro scriba. A ripensarci
bene l'emozione
del paradiso è proprio dietro l'angolo. Vero.
Ciao e bacioni a tutti Emilio
LE STAGIONI DELLA VITA
Spogliarsi d'estate
25 luglio 2mila
Ciao papi caro, finalmente in perfetta sintonia per fare una delle nostre chiacchierate. Che ne
dici di parlare dell'estate? E' la stagione più solare. Per questo l'uomo è
condizionato ad immergersi intensamente nella natura per goderne a pieno,
riducendo al massimo tutto ciò che lo separa da essa, dalle vesti al pudore.
Certo, occorre che questo suo spogliarsi non avvenga in maniera avventata e repentina,
altrimenti i vantaggi del tuffo salutare potrebbero essere vanificati, e mi riferisco non solo alla salute
del corpo, ma anche al corretto esercizio del senso del pudore, che non deve provocare, ma testimoniare
l'armonia che regola i rapporti tra natura umana e natura natura.
Solo la sintonia permette di superare i fastidi che derivano da questo contatto diretto, al
quale l'uomo si è disabituato nelle altre stagioni. Orbene, anche nella vita dell'anima
sembrano esistere le stagioni. In alcune di esse sembra che l'anima sia
restia ad aprirsi, a spogliarsi degli orpelli e delle sovrastrutture. Prima o poi, arriva la
stagione in cui deve spudoratamente concedersi alla luce e al calore della stagione della vita eterna, e
tutto ciò è possibile se si spoglia per ritrovare la sintonia col suo creato.
Sintonia: parola magica con la quale vicissitudini, sofferenze, disgrazie,
dolori,
avversità, distanze si annullano; o piuttosto ritorno alle
origini di
un mondo in cui il sole non scotta, la luce non ferisce, la natura non è nemica né
infastidisce, il pudore non condiziona perché non ha motivo di essere,
proprio come
ai tempi del paradiso terrestre? Dove puoi farti quattro chiacchiere direttamente
con Dio,
senza temere, senza tremare, senza avere pudore? Con il cuore in mano e saturo di Lui.
Questa è la stagione di cui ti parlo, caro
papi. Questa
è la sintonia alla quale faccio sempre riferimento. Questa dovete
cercare,
coltivare e raggiungere se volete godere appieno l'esplosione dell'estate eterna che
l'Amore di
Dio vi offre in ogni istante. Buon proseguimento.
Ciao Emilio
per tutte le stagioni. Ciao
AGOSTO 2mila
CUORE
Perché il cuore e non il cervello?
8 agosto 2mila
Tantissimi bacini, miei cari, dal vostro pippo speciale. I vostri cuori sono il mio cuore anche
nella
mia condizione di spirito. Cos'è dunque questo cuore al quale
facciamo
sempre riferimento quando vogliamo esprimere sentimenti definiti astrattamente astratti, come il
bene,
l'amore, la tenerezza, l'entusiasmo? Che esaltiamo come centro d'energia dell'Amore di
Gesù
per
l'umanità? Perché il cuore e non il cervello, organo
sicuramente più complesso e sofisticato di cui è dotato anche il Corpo glorioso di
Gesù? E come possono essere contenuti e compressi in un organo, relativamente piccolo
come il
cuore, dei sentimento così incomprimibili ed incontenibili come l'amore?
Quante domande, quante risposte evase, rimandate o accomodate! Che fiume di cavillose
disquisizioni, di
fumose argomentazioni più astratte degli stessi astratti sentimenti in argomento, quante
chiacchiere, quante asserzioni pretestuose e presuntuose, quante mode!
Vediamo di chiarirci le idee partendo da una verità indiscutibile.
L'uomo,
da che mondo è mondo, ha sempre riposto nel cuore, il suo, quello degli altri, quello
della
divinità, il centro delle pulsioni positive. E non a caso. Infatti, il cuore
pulsa
dal primo all'ultimo atto della vita senza mai fermarsi, senza un attimo di
tregua, ed
è bello e normale pensare che, come pulsa il cuore dell'uomo, come pulsa la vita
dell'uomo e
dell'universo visibile, allo stesso modo pulsa il mondo dell'invisibile e dello
spirito, senza mai fermarsi per tutta l'eternità.
Altra convinzione da sfatare: l'inconsistenza, l'astrattezza del bene. Come si
può definire astratta un'idea che infonde concreta energia, palpabile benessere,
manifesta
salute? Vogliamo parlare dell'entusiasmo e della forza d'animo, capaci di centuplicare la forza
fisica
trasformando un pigmeo in un gigante? E l'amore: che cosa non si fa per l'amore? La domanda non
è
retorica. L'Amore di Dio, cuore dell'energia pura, ha creato
ogni
forma di vita e le ha conferito impulsi, battiti vitali ed eterni. Con buona pace
dell'astrattezza.
L'Amore di Dio ha punito l'errore umano nella materia e ne ha decretato la
precarietà. L'Amore di Dio si è
incarnato facendosi
uomo Egli stesso, ed ha assunto le sembianze eterne di Gesù. L'Amore di
Dio si
è fatto donna nel Corpo eterno della Vergine Maria Madre di
Misericordia. Alla
faccia dell'astratto.
Certo voi ben sapete, miei cari, che vi è un'altra forza, un altro sentimento cosiddetto
astratto
che pulsa nel cuore degli esseri umani e nel cuore dell'universo. E' il
male. Anch'esso è palpabile ed è in grado
di dar
vita a fenomeni, eventi, realtà, al punto tale che molti ne sono suggestionati e convinti
molto
di più di quanto possano esserlo del bene. Ma, come vi ho detto, il
male è stato incarcerato da Dio nella materia,
e condannato alla
precarietà. Verrà infatti il tempo nel quale sarà ridotto in
polvere e
la materia ne sarà purificata per sempre. Nell'attesa che ciò avvenga, aprite
il
vostro cuore immortale all'ingresso di Dio. Provvederà Egli stesso a liberarlo dal male e
a
renderlo cuore di eterna gioia, e di Amore senza fine.
Bacioni di cuore. Emilio
vostro
LA VITA INARRESTABILE PRENDE IL SOPRAVVENTO
Tutto ciò avviene perché non ti sei arreso
11 agosto 2mila
Ciao mio caro vecchio papi nonché scriba fedele, io vorrei che tu potessi toccare con
mano la
gioia che provo quando prendi carta, penna e sinergia e ti lasci guidare dall'amore che ci
unisce
persempre. Vorrei anche trasmetterti l'emozione che mi prende nel vedere tramutarsi in parole il
mio
pensiero con il moto della penna, che governi in questa maniera atipica con la quale cerchi
ancora
di
convincere te stesso e gli altri che tutto avviene fuori dalla tua volontà.
Neanche per sogno, caro papi. Tutto ciò
avvieneperché
tu hai sempre e fortemente voluto che avvenisse, perché non ti sei mai
arreso all'idea consolidata che il dolore annichilisce, che la disperazione
è
incurabile e soprattutto che la morte è senza pietà. Poi perché mi hai
lasciato
venire quassù con la stessa fiducia, che mi accordasti quella sera che ci siamo separati
nel
nostro legame terreno, per non lasciarci mai più.
Gioia, emozione, pensiero, caro papi mio, mi animano come sempre e come vedi.
Infatti nulla
è cambiato, se non la precaria condizione di vivente
mortale, che si è tramutata in quella di vivente
immortale, indubbiamente più appagante.
Ho sempre temuto la morte dei valori della vita mentre non ho mai avuto paura della morte.
Quando mi
è venuta a liberare dal peso della materia ho sofferto molto meno di quanto si soffra o
si faccia
soffrire per un'ingiustizia, un tradimento, una cattiva azione. La
morte non
è ingiusta né tradisce, se non nella mente umana. Essa rappresenta un
elemento, un evento paragonabile alla nascita, in cui gioia e dolore, attesa e
apprensione,
speranza e paura, si intrecciano e si scacciano rafforzandosi vicendevolmente.
Poi, la vita
prende il sopravvento, e questa volta è inarrestabile.
Stai dicendo a mamma che la penna scorre leggera e senza attrito apparente. Per forza!
Essa è animatadall'amore che non crea
frizioni,
perciò, è leggera come lo spirito che dà la vita, la fondatezza e
l'indissolubilità del vincolo eterno. Vincolo che non pesa e non opprime
ma
esalta e sublima, perché unisce a Dio perché Dio lo vuole, lo determina e lo
consacra.
Gioia, emozione, pensiero non sono solo sentimenti umani, ma rallegrano gli spiriti
nell'eternità, come fanno parte di Dio sin da quando Egli
ideò, progettò ed attuò la vita. Certo, sono
sentimenti
rivolti solo in positivo. Non si portano appresso scoramento e disillusioni, anche se l'essere
umano fa
di tutto per far rimpiangere pure al Padreterno il giorno in cui l'ha creato. Ma il
Creatore non conosce rimpianti, né rimorsi o scoramenti di sorta,
mentre vi
posso assicurare che è cocciuto come tutti i pastori
e non si
dà per vinto sino a quando non riporta all'ovile tutte le sue pecorelle
smarrite.
Ecco perché non si deve aver paura della morte. Nel divino disegno
essa rappresenta la porta attraverso la quale il Buon Pastore riconduce ogni
creatura
al calore protettivo del Suo Amore; perché il
Cuore di
Dio è un ovile senza confine e senza tempo, dove la sicurezza è rappresentata
dalla Sua
costante presenza. Così come Egli è sempre presente in ogni istante di vita del
genere
umano. Ma l'uomo trova più spontaneo lamentarNe l'assenza, il disinteresse, il
distacco
dalle vicende terrene e, invece di cercarLo con un pò più di umiltà, si
parla
addosso e si crede il protagonista di una vita, che gli è stata data in prestito per dar
modo al
suo pastore di riportarlo nel gregge. Del quale io già faccio parte
e nel quale le vostre vite e le nostre vicende si
ricomporranno
persempre.
Ve lo assicuro, quant'è vero che sono pecorella. Beeeeeh, cioè ciao.
Emilio
L'ESERCITO DEI GIOVANI
Giovane esercito di apostoli estusiasti e inesauribili
18 agosto 2mila
Caro papi, hai capito che cosa siamo venuti a fare quassù anzitempo? Siamo stati chiamati
perché la nostra vita, eterna nello spirito, è molto più importante ed
utile di
quanto sarebbe stata la nostra vita nella carne, giacché il Signoreinpersona ci avrebbe
affidato
la tutela e la guida di tante giovani anime, desiderose e bisognose di testimoniare Gesù,
Gesù il figlio di Dio, quello che noi conosciamo nel corpo glorioso e nello
spirito
santo, lo stesso Gesù che rivive nelle giovani
membra e si fa carico delle croci che si portano nelle loro
giovani
anime ancora odoranti di Grazia. Le ingiustizie, le violenze, le sopraffazioni
morali e
materiali, la povertà esteriore ed interiore, le guerre, la fame, l'assoluta
ineguaglianza,
l'intolleranza e il disprezzo dei simili, l'egoismo sfrenato ed insaziabile più della
fame
dei
popoli, l'insofferenza e l'indifferenza per le altrui disgrazie, il cinismo, l'ignoranza di Dio
e
della
Sua parola, l'ermetismo dei cuori al Suo Amore.
Noi siamo stati chiamati nella freschezza dello spirito e degli impeti
giovanili a preparare l'esercito di Dio, destinati a
rileggere
l'esperienza umana di Gesù, come l'unica possibile a superare la tentazione
terrena
di suicidare l'anima, per assicurarle l'eternità del regno dei cieli e
per
spiegare in Gesù la propria sete di giustizia, eguaglianza, fraternità
partecipativa,
condivisione di gioia e dolori, generosità, conoscenza profonda del Verbo
e disponibilità totale ad aprire i cuori all'Amore.
Questo è il giovane esercito di apostoli entusiasti ed
inesauribili che,
pur nelle loro umane debolezze, le stesse di Simone, di Tommaso, di Giacomo, di Andrea,
diffonderanno
l'idea di Cristo che s'incarna in ciascuno di essi, e ridaranno lustro, credibilità
e linfa vitale alla Sua Ecclesia, quella che sotto il segno e l'esempio di
Maria
Misericordiosa distruggerà persempre il serpentedrago.
A proposito di Simone, qui c'è, accanto a me, un giovane
Simone che scalpita e si dà un gran da fare. Anche lui è una
pietra
angolare, una di quelle toste, sulle quali Cristo costruisce la Sua nuova chiesa, vecchia e
mai
superata nei suoi fondamenti di fede, speranza e carità, ma nuova ed originale nella
sua
esuberanza comunicativa, nella sua solarità, nella sua giovane freschezza, nella sua
impetuosa allegria.
E tutto questo è possibile solo se le forze giovani, alle
quali
affida il proprio messaggio evangelico, diventino esse stesse Chiesa
Universale proiettata nel futuro, anzi,
nell'eterno. Gioite
dunque, dolci e cari genitori, di avere consegnato al Signore la giovinezza,
l'esuberanza,
gli entusiasmi e le energie dei vostri figli, allo stesso modo e con gli stessi
sentimenti
che animarono Dio quando consegnò il Figlio Suo diletto all'umanità
perché
fosse redenta. I vostri figli sono gli angeli custodi di quella stessa
umanità,
che non può più rinunciare al dono divino dell'eternità e ne rivendica a
gran voce
il diritto nel nome di Gesù.
Non lo deluderemo, non la deluderemo, non vi deluderemo. Siate orgogliosi di
noi e del
nostro amore per tutti voi. Ciao Emilio
L'ORDINE DELLE COSE E' CATEGORIA DIVINA
L'uomo vuol mettere bocca nell'ordine divino
27 agosto 2mila
Non cambiamo l'ordine delle cose, caro papi . Quando l'abbiamo fatto non abbiamo mai
contravvenuto
la
regola, anzi, l'abbiamo sottolineata ed esaltata.
Contravvenire la regola è lo sport preferito del genere umano, sin dai tempi remoti della
prima
coppia. Gli umani fanno in proposito una gran confusione. Infatti, in virtù di quella
facoltà che chiamano libero arbitrio, si sentono autorizzati e spronati a perfezionarsi
sempre di
più ed eccellere in questo sport, dimentichi del fatto che esso è applicabile
consapevolmente e responsabilmente nella scelta tra il bene e il male, e nulla ha a che vedere
con
l'ordine delle cose.
L'ordine delle cose è una immutabile categoria divina, che è
espressione
della Sua potenza energetica incommensurabile. Poiché Dio è Regola ed
Armonia, tutte le manifestazioni della Sua creatività non potevano essere
affidate
al caso e, pertanto, ogni istante della Genesi fu pensato secondo Leggi rigorose, ideate per
rimettere
ordine nel caos in maniera stabile e definitiva, bella e funzionale, armoniosa e appagante.
Appagante
non solo le mire del Creatore, ma anche le aspettative di chi ne avrebbe goduto i frutti.
L'equilibrio ristabilito dall'energia dell'Amore infinito sarebbe durato in
eterno, se
l'uomo non si fosse fatto prendere dalla smania di modificare l'ordine delle cose, imposto alle
cose,
quelle divine, da Dio che è Regola. Dal calvario che gliene derivò il genere umano
si
sarebbe ritrovato nel caos, se non fosse nuovamente intervenuto il Signore consegnandogli
la Regola di vita morale e sociale in dieci principi
essenziali,
ed applicabili a tutta l'umanità credente e non credente, anche questi
elaborati ed
enunciati secondo l'ordine naturale delle cose.
Anche questa Regola venne contravvenuta, o aggirata, o scardinata dall'uomo.
E, cosa dire dell'ordine naturale delle cose, che ne regola l'esistenza e la vita, e
l'equilibrio della
natura in cui era immerso? Era immerso a volte in maniera anche drammatica e spietata, ma, se la
natura
poteva allora essere considerata oltre che prodiga anche impietosa o matrigna, che dire del
cinismo, del
disprezzo e dell'ingratitudine dell'uomo verso l'ordine naturale delle cose?
L'ordine naturale delle cose aveva dotato l'uomo dell'intelligenza e gli
aveva
fornito, proprio nella natura, tutti gli elementi necessari ad avanzare nel progresso della
conoscenza
di Dio. Egli invece se ne è impadronito nel non più celabile delirio
schizofrenico di grandezza, che lo illude di poter regolare la nascita, la vita, la morte, e
gli fa
intravedere il miracolo della creazione della vita.
Quando ciò avverrà egli si crederà regola e depositario del segreto
dell'ordine
naturale delle cose. Da qui al mettere bocca all'ordine divino delle cose il passo
è
breve. Allora Adamo si sentirà ingiustamente punito e sarà di nuovo
il caos.
E, a questo punto, neppure io, caro papi, posso immaginare cosa farà la Volontà
del
Signore Dio nostro.
Con l'impegno di dare il mio contributo a riportare l'uomo nelle sue originarie vocazioni di
figlio di
Dio, che lo aspetta in Cielo secondo l'ordine delle cose da Lui stabilito, nutro con te la
speranza che
l'ordine divino delle cose ha già decretato la sconfitta del male che colpisce e lacera
l'animo
umano.
E così sia. Ciao Emilio
scavatore.
SETTEMBRE 2mila
PURGATORIO STAZIONE INTERMEDIA
Dio non fa fare anticamera a nessuno
17 e 22 settembre 2mila
Mamma banana, ti voglio tanto bene e ti aspetto per riprendere a scarabocchiare insieme,
per disegnare il purgatorio, quella stazione
intermedia tra cielo e terra, tra la morte e la rinascita, tra l'anima e Dio.
Cara mamma banana, nel purgatorio l'anima si purga, si libera di tutte le impurità, di
tutte le
contaminazioni, perché il Signore somministra la cura, il perdono senza indugi. E'
l'uomo, non
Dio, che attribuisce al luogo di villeggiatura un'importanza e una
durata. La
coscienza suddita della ragione pretende di quantizzare il tempo del perdono. Dio
non fa
fare l'anticamera a nessuno ed è sempre pronto ad elargire il premio,
nello
stesso attimo della richiesta della Sua Misericordia. Infatti, cara mamma
banana, il
purgatorio non misura il tempo del percorso che separa Iddio dalle Sue anime
mondate
dal perdono misericordioso, ma misura l'intensità della
luce che
arriva loro dalla Fonte inesauribile dell'Amore, dalla gioia che Essa produce, dall'Armonia che
Essa
induce, e dalle opportunità che Essa assicura di divenire partecipi dell'inesauribile
attività del mondo dello Spirito.Il purgatorio dunque ha una durata temporale solo
se l'opera di smacchiatura inizia già nel percorso terreno, ma, una
volta
invocata la remissione dei peccati, nell'istante della morte questi sono già stati
rimessi,
l'anima ritorna candida ed incontaminata. La Luce diventa meno violenta ma più vigorosa e
corroborante e l'anima, ormai spirito, inizia per suo conto il cammino verso la Luce, per
immergersi
definitivamente in Essa acquistandone la Sua lucentezza, il Suo splendore e divenendo essa
stessa fonte
di Luce e di Amore. (continua)
22 settembre 2mila
Se Dio non fa fare anticamera a nessuno di coloro che sono degni della Sua Misericordia e del
Suo
Perdono, allora il purgatorio che senso ha, direte voi? Rispondo
che il Purgatorio è in terra. Qui
l'anima
deve
liberarsi di tutti i peccati che ne offuscano, indeboliscono e consumano la Grazia elargita e
rinnovata;
qui si deve compiere l'operazione di purificazione, qui l'anima deve riacquistare la
consapevolezza
della propria natura divina.
Il Purgatorio in cielo è invece tutta un'altra cosa, cara
mamma. E' un bagno di purificazione totale nella Luce e attraverso la
Luce,
per farsi Luce e godere per sempre della Luce. Perché tu mi capisca meglio, mi rifaccio
ad un
esempio poco riverente. Al cambio di stagione i genitori accorti e premurosi hanno l'abitudine
di dare
la purghetta ai figli, perché siano meglio disposti ai cambiamenti del clima,
dell'alimentazione
o degli impegni intellettuali e scolastici che le stagioni stesse comportano. Ebbene, il
Padreterno non
è da meno. Una bella purghetta preventiva, e si affronta con maggior disinvoltura la
Stagione
della vita eterna, della felicità appagante, dell'Amore inesauribile e anche degli
impegni che
tutta questa realtà gioiosa comporta, dal momento
che quassù non si sta con le mani in mano,
ma tutto
è proteso e finalizzato alla produzione e alla distribuzione del bene.
Perciò dobbiamo sempre essere in forma smagliante, senza acciacchi né stanchezze.
In
effetti noi non ne soffriamo più e abbiamo al tempo stesso la prova celeste
che le
malattie del corpo non sono lo strumento per espiare, tuttavia rappresentano un
buon banco
di prova per misurare la forza e la disposizione dell'anima ad accettarle come eventi naturali
non
desiderati da Dio, né a Lui imputabili se non come elementi particolari di una natura che
il
Padre benevolo non aveva destinato ai suoi figli.
Qui in cielo, dove tutto è stato pensato e disposto per la vita dello spirito come
ispiratore
della vita e nella dimensione dello spirito come ispiratore dello spirito, ovviamente non
esistono
malattie, se non una sorta di pena che ci assale nello scoprire che molte anime soffrono di ben
altri
cancri di quelli che affliggono il corpo e la materia umana. Ma noi non ci diamo mai per
vinti, per vocazione amorosa facciamo di tutto affinché il dolore morale non
annichilisca i corpi e quello della materia non annichilisca le anime. Specialmente
se
siamo i loro medici.
Ciao. Un bacione dal dottor Emilio
Ciao
ANNIVERSARIO
23 settembre 2mila
Ieri per Emilio era il quinto compleanno del persempre. Ma sono sorte alcune
difficoltà e
non
è stato possibile ricordare la ricorrenza come gli altri anni. Così, abbiamo
semplicemente
celebrato per lui una Santa Messa alle sette del mattino, come ogni altro mese.
Lasciati trasportare dalla soffice leggerezza dello spirito, cara mamma, scordati per qualche
attimo
l'impacciante gravità della materia. Se vuoi volare alto, fuori dalle cosuetudini e dai
luoghi
comuni, lascia pure che il tuo corpo invecchi, ma non cercare di gravare d'anni
l'essenza
eterna dell'anima, che è tutta protesa verso altri traguardi e verso
altre
conquiste. Metti da parte la ragione, che vorrebbe prendere il sopravvento non solo sulla tua
speranza,
ma soprattutto sulla nostra convinzione della tua speranza. Non ti perdere
in meandri
cronologici, che condizionano la mente e se ne lasciano condizionare.
Lo spirito, te l'ho già fatto vedere, è come un
tappeto
volanteche procede fuori del tempo e dello spazio, quindi
fuori
della velocità e della adattabilità della logica razionale. Saltaci su, non ti
meravigliare se ti sembra che viaggi a zigzag, senza una meta precisa. Chiudi gli occhi e vedrai
nitidamente dove ti sta conducendo, prima però molla gli ormeggi, butta giù la
zavorra e
soffia con tutta la forza dell'anima, senza paura del vuoto o del silenzio o del buio,
perché
stai viaggiando nella pienezza, nella musica, nella luce e nell'animata compagnia che fa vibrare
il
mondo sconfinato dell'eternità. Chiedi ma non ti chiedere, non farti
suggestinare da
calendari, né da orologi, scadenze o ricorsi e ricorri al battito
pulsante
dell'amore che riempie il tuo cuore, se vuoi penetrare la dimensione del mondo senza dimensioni.
Se riesci a guardare oltre le categorie mentali
scoprirai che solo
l'amore non ha bisogno di conoscenza per diventare categoria, perché
esso
è già categoricamente strumento conoscitivo del mondo animato dalla conoscenza
assoluta,
che è la sapienza di Dio. Questo amore partecipa delle grandi e piccole
cose, rende
possibili i grandi e piccoli eventi, sostiene le grandi e piccole imprese, alimenta
le
grandi e piccole speranze, assicura le grandi e piccole certezze. Ma, perché ciò
avvenga,
occorre che non sia il frutto compiaciuto dell'elaborato mentale, ma il seme benedetto del
volere e del
progetto divino.
Vi abbiamo messo tutti alla prova, miei cari, abbiamo misurato la convinzione
del
vostro amore fuori dalle cerimonie, fuori dalle partecipazioni emotive o
di
sostegno, fuori dalle convenzioni e dalle abitudini
consolidate. Abbiamo
fatto in modo che ognuno nel suo intimo, nel privato, cercasse non il ricordo della
ricorrenza, ma l'amore che nulla dimentica e tutto ricorda festosamente, senza rimpianti,
nostalgie
o rammarichi. Soprattutto vi abbiamo voluto dimostrare che dove ci sono
lodevoli
aspettative corroborate dal coraggio dell'umiltà e della preghiera, lì siamo noi a
garantire con la nostra presenza la benevolenza e la protezione invocate.
Caro scriba, ti raccomando di rincuorare tutti coloro che avrebbero voluto dare testimonianza
del loro
affetto e della loro profonda amicizia, assicurandoli che io sono anche accanto a loro per
trasformare
in festa ogni attimo del loro dolore e della loro commozione.
Con risonanza armoniosa e piena di gioia. Ciao. Emilio
vostro
e di
tutti voi. Ciao.
MESSAGGI INTERCETTATI
La fede fruga l'etere per ritrovare la fonte
30 settembre 2mila
Vuoi vedere che questo è il vecchio caro papi nonché il mio personalissimo e
fedelissimo
scriba? Ma dove vi eravate cacciati? Volete che mi rivolga a qualcun altro per fare arrivare in
terra i
nostri messaggi?
Caro vecchio papi, tu te ne approfitti perché sai molto bene che ciò non è
possibile, anche se sono in tanti a farsi avanti vantando comunicazioni e lettere
di mio
pugno. Non che la cosa non risponda al vero, ma poche sono in realtà le
confidenze
che io faccio ad altri. Tutto il resto è diretto ed indirizzato a te e a mamma per posta
prioritaria, perché vi arricchiate della mia esperienza voi per primi, ben sapendo che,
godute le
prime emozioni tutte nostre, le condividerete con quanti apriranno il cuore alla gioiosa parola
di Dio
di cui mi faccio partecipe portavoce. Buon per quanti frugano nell'elemento
impalpabile
sotteso tra cielo e terra se qualcuno di questi messaggi viene intercettato.
Non
è come aprire la posta altrui per rubarne il contenuto, la
parola
di Dio infatti è patrimonio di tutti. Poco importa come arrivi al cuore
dell'uomo,
quando lo raggiunge lo fa in tutta la sua forma universale e al tempo stesso privata, sì
che non
viene mai violata la riservatezza se il Signore ne vuole fare anche messaggio riservato.
Per esempio, cara mamma, quando mi rivolgo a te, chiamandoti teneramente mamma banana,
se il messaggio cade nelle mani di qualche involontario ficcanaso, allora
il
contenuto si adatta a chi lo riceve per rispondere alle sue aspettative ed alle sue speranze,
purché queste siano riposte nella Misericordia di Dio. Però mamma banana sei solo
tu, lo
sei per me e anche per il Signore Dio nostro, per la santa Mamma di Gesù, per il Figlio
Suo e per
tutta la comunità celeste, e nessun altro si può fregiare di cotanto titolo.
Questo per dirti che i nostri spiriti sono sempre ridondanti di tenero amore nei
confronti
dei fratelli in terra. L'amore universale che noi emaniamo per volere di Dio si fa
amore
privato ogni qualvolta raggiunge chi ha fede nell'amore, come elemento impalpabile sotteso tra
cielo e
terra e capace di perdonare, redimere, elevare oltre la morte, vivificare
aldilà e
aldiqua, resuscitare.
Questa fede è paragonabile all'attenzione vigile del radioamatore,
che fruga l'etere in tutte le lunghezze d'onda in cerca di messaggi.
E'
simile anche alle aspettative, alla fantasia, ed alla sete di conoscenza di cose note ed ignote.
Il
cercatore più accorto, il più costante, il più fiducioso, il più
instancabile, il più pervicace e, perché no, anche il più sensibile e
dotato, ha
maggiore opportunità di ricevere segnali vicini o lontani o
messaggi più o meno chiari, più o meno forti, sino
a
ritrovare la fonte con gran facilità ad instaurare con essa un
piacevole
dialogo. Sicché, se l'amore, ormai universale e pur sempre personale che io vi indirizzo,
si
imbatte in sintonici bisogni d'amore, allora non può fare a meno di adeguarsi ad essi
generando vibrazioni armoniose, linguaggi, consuetudini, modi
d'intesa e
lessici familiari del tutto personali e privati.
Ovviamente nulla viene sottratto allo spirito dell'amore personale che io provo per voi, e con
il quale
cimento e sollecito l'amore che voi provate per me, per condividerlo e goderne in ogni
più
delicata e sublime sfumatura. Ma, poiché l'Amore sconfinato di
Dio ha
potere e volontà di dividersi in mille e mille e mille e mille milioni di
rivoli, è giusto che arrivi dove deve arrivare, non importa come, nelle
forme
più adatte ad essere goduto. In questo non c'è nulla di nuovo sotto la Luce
di
Dio.
Da che la morte terrena ci ha riconsegnato a Lui, perché avevamo gelosamente
custodito
l'essenza del Suo spirito -alitato sui nostri corpi affinché vi si forgiasse
l'individualità- noi siamodispensatori della Sua
ricchezza,
della Grazia del perdono, della misericordia, della speranza e della fede. Come
spiriti
individuo ci siamo presentati al Suo cospetto e come
tali manteniamo le
nostre vocazioni amorose, ma come Spirito universale noi operiamo per
il bene
individuale e collettivo dell'umanità, che è unicamente quello di
assicurare
a tutti il bene della vita eterna.
Come potremmo operare questo miracolo se non fossimo in grado di dare segnali forti e costanti
della
nostra presenza? Ben vengano dunque le intercettazioni. L'Amore di Dio va
infatti
sempre condiviso ed io ne sono il vostro testimone particolare.
Ciao. Dio vi benedice. Emilio
OTTOBRE 2mila
IL MASSIMO DELLA FELICITA'
Testimoniare la potenza dell'energia divina
5 ottobre 2mila
Ci si risente, caro papi, ne sono tanto felice. Siamo tutti più felici quando possiamo
confidare
a qualcuno la felicità. E, che cos'è la felicità se non quello stato di
grazia
in
cui si sente palpitare armoniosamente, in anestesia totale dei sensi, l'energia dello spirito
che ha
l'urgenza di irradiarsi in tutte le direzioni e di darsi senza pudori?
E' evidente che, in questa mia nuova vita puramente spirituale, l'energia non è
condizionata
dalla contaminazione sensoriale e quindi alimenta il massimo della felicità,
di una
felicità inimmaginabile per i mortali, perché unisce alla gioia di
donarsi la
consapevolezza di riflettere e di testimoniare la potenza dell'energia
divina, che
irradia l'universo della felicità prorompente del Suo Amore.
Ma, la mia felicità di vedervi e sentirvi, di sapervi sereni e consapevoli del vostro
destino,
miei cari, è anche la felicità tutta privata dell'amore
filiale, che viene corrisposto e costantemente sollecitato
dalla tenerezza dell'amore che lo ha generato. E lo rigenera
senza un
attimo di sosta. Ci tiene uniti fortemente ed indissolubilmente anche grazie a
queste
letterine, oggi sopra ogni cosa per merito della fede, domani nello splendore cementante della
Luce del
Padre onnipotente. Nella felicità di volervi bene, vi stringo al mio cuore.
Bacioni. Emilio
vostro.
INCONTRI NEL MONDO DI NOI SPIRITI
In sintonia amorosa l'uno con l'altro
17 ottobre 2mila
Evviva, evviva papi mio scriba a mia completa disposizione, evviva perché ho da
confidarvi
tante
cose.
Per esempio, tu e mamma banana vi siete chiesti tante volte, senza peraltro mai farmene
esplicita
domanda, se incontro gli spiriti di Felicetta, dei nonni, degli zii ecc. ecc. ecc. Certo che li
incontro, ma gli incontri tra noi non sono come quelli tra persone in carne ed
ossa, che si abbracciano, si sbaciucchiano e si stringono la mano e poi
blablablablabla.
In cielo, cioè nel mondo sconfinato di noi spiriti, lo spirito è Uno
e
infinito il numero di spiriti, che si compenetrano, si amalgamano, si dilatano, si
concentrano, si permeano, si mescolano a tal punto che, pur gravitando ognuno di noi a livelli
diversi
intorno allo Spirito Supremo, siamo in ogni istante in contatto, in sintonia
amorosa l'uno
con l'altro.
E se, per esempio, Biki e Gretafioreoro si trovano in un cerchio gravitazionale diverso dal mio,
perché hanno compiti diversi da quelli a me assegnati, purtuttavia sono sempre con me
nelle
nostre scorribande, anche se non hanno più bisogno di me per andare a fare i
bisognini. Perché l'Amore che ci illumina, ci guida, ci
vivifica,
ci fa felici per l'eternità, è uno solo, solo Lui, sempre
Lui, e ci
unisce in un solo, eterno, inesauribile Amore.
E' evidente che ognuno di noi è ispirato da Dio a svolgere un compito
preciso, preordinato, imperscrutabile, ma comunque sempre esaltante, perché
non
riguarda la vita ed i rapporti tra noi spiriti in cielo, ma è finalizzato a
mantenere sempre vivi i rapporti tra cielo e terra, testimoniando senza tregua
l'Amore di
Dio Padre per i suoi figli terreni, alimentando con tutte le nostre forze l'energia necessaria
alle
anime per non affievolirsi o spegnersi nel peccato, e partecipando attivamente nel
sospingere verso il cielo le preghiere, le suppliche, le invocazioni e le lodi
che gli
uomini indirizzano al Signore, e, infine portando il nostro partecipe e commosso
conforto a quanti si apprestano a diventare cittadini del cielo.
Per noi è sempre una gran festa fare da guida o da scorta o da ali
di folla
gioiosa, acclamante a quanti stanno riguadagnando la via della salvezza. Forza, non
mollare. Metticela tutta. Ci sei quasi. Evviva. Sei arrivato.
Finalmente sei dei nostri. Benvenuto. Dio ti benedica! E poi, di
corsa,
giù subito, a cercare di confortare chi è rimasto a piangere e a
domandarsi
perché la vita terrena, se non addirittura Dio in persona, è così
crudele.
In realtà, miei cari, non è crudele Dio, che è bontà d'Amore
assoluto e
quindi non conosce crudeltà se non quella degli uomini posseduti dal male,
bensì è crudele l'aspettativa, o meglio la categoria mentale che
l'uomo si
è fatto della bontà divina, come tolleranza per le umane nefandezze in cambio
di una
vita di sofferenze e di tribolazioni.
Questa, dunque, dovrebbe essere per l'uomo la giustizia di Dio. Ma Dio è
Eglistesso
Giustizia, e si esprime riconoscendo e ricompensando come giusto chi si pente
all'ultimo
tempuscolo di una vita condotta senza di Lui, o contro di Lui. E Dio Giustizia
conosce
solo il premio da comminare a chi compie questo grande atto di fede e
piccolissimo
atto di umiltà. Il premio che Dio
promette è la liberazione eterna dal male.
Non
già Iddio, ma è satana il dispensatore della pena per chi trasgredisce il patto
d'amore.
Se il Signore qualche volta prende a sculaccioni i Suoi figli ribelli e irrequieti, lo fa
perché
riscoprano la luce della Grazia e distinguano il bene dal male, l'amore dall'odio, il premio
celeste dal
castigo satanico, la felicità dal tormento senza fine. Che gusto c'è a vivere per
l'eternità al buio e al gelo dell'odio, del rancore, del cinismo e della
crudeltà? Boh.
Ammesso che dopo la vita non ci fosse più nulla, forse verrebbe ad esaurirsi l'odio, il
rancore,
il cinismo e la crudeltà ? Non credo proprio. Così dopo la morte non si
dissolverebbe
l'Amore, se ad esso e solo ad esso fosse improntata la vita terrena. Ma poiché non
è
così, solo l'immortalità dello spirito garantisce, a dispetto del
peccato e
della morte del corpo, l'eternità dell'Amore.
Perché dunque l'uomo dovrebbe rinunciare a questo
opportunità? Boh.
Sono sicuro che anche voi esclamerete "Boh" ed aiuterete tanta gente ad esclamare "Boh". Non ho
dubbi
sulla dolcezza, sull'intensità amorosa del bacione che vi dedico, e della gioia e della
tenerezza
con le quali vi apprestate a riceverlo. Chissà perché? Boh
Emilio
vostro e di tutti coloro che credono nell'amore. Ciao
ciao.
IL PADRE BUONO LA BUONA MORTE
Vi resterò vicino con molta discrezione
31 ottobre 2mila
Mio caro papi, cara banamma, noi siamo stati predestinati ad interpretare e rappresentare
l'amore
nella
sua accezione di forte ed indissolubile legame familiare, senza il quale
la
famiglia, nucleo fondamentale e primordiale del vivere in contatto ed in rapporto amorevole e
solidale,
non sarà mai in grado di dare origine ad aggregazioni di individui in strutture sociali
libere ed
operanti, ad immagine e somiglianza della grande famiglia di Dio in cielo.
Poiché l'amore tra di noi è stato sempre schietto, tollerante, complice,
disinteressato,
ma sopra ogni cosa comprensivo ed aperto per vocazione al perdono, non facciamo alcuna fatica a
ritrovarci in terra e non faremo alcuno sforzo per riabbracciarci in
cielo, una volta che si sarà compiuto il vostro viaggio
terreno e sarete introdotti nel regno del Signore. E io verrò a prendervi
per mano e
vi condurrò da Lui, perché vi ricolmi i cuori del Suo Amore Paterno e vi faccia
partecipi
della vita eterna.
Prima di allora vi resterò vicino con molta discrezione, ma sempre con tanta, tantissima
tenerezza, ve lo prometto, e vi proteggerò dalle insidie del male, che sempre si annida
nella
mente dell'uomo, anche il più timorato di Dio, cioè il più convinto della
Sua
bontà ed il più riconoscente per i premi che gliene derivano.
Non abbiate timore del Padre buono. Non abbiate paura della buona morte,
passaggio
ineludibile dal finito all'infinito, dal temporaneo all'eterno. Non abbiate timore di trovarvi
spaesati
e soli con voi stessi. Non lo siete ora, figuriamoci quando vi ritroverete immersi nella folla
di amici
che vi faranno da ala festosa nel cammino di avvicinamento a Dio. Il Suo sorriso bonario ed
invitante,
il Suo gesto di benvenuto, il Suo abbraccio di amore incondizionato, cancelleranno in un attimo
i
brividi della morte e l'inevitabile dolore di abbandonare persempre le vostre spoglie, alle
quali un po'
ci si affeziona.
Nell'attesa che ciò si compia per volere di Dio, manteniamoci uniti e preghiamo il
Signore che ci
ricolmi della gioia di essere consapevoli del nostro destino.
Ciao, bacioni. Emilio
vostro figlio amoroso
NOVEMBRE 2mila
UN TOCCO PERSONALE
Ognuno si porta appresso la propria individualità
4 novembre 2mila
Mi meraviglia, caro papi, tutto questo darsi da fare, tutta questa smania di
ricevere
miei
messaggi da parte di alcuni ai quali abbiamo aperto i nostri cuori. Questo
volere
essere protagonisti a tutti i costi. Forse non sono anche loro destinatari
del
mio
diario, delle mie corrispondenze, del mio epistolario?
Io sono messaggero di un sentimento universale e di una meravigliosa realtà che si chiama
amore.
Noi siamo la prova vivente che non c'è soluzione di continuo tra l'amore soprannaturale e
quello
naturale, quando ci si lascia pervadere da esso dovunque si viva, nella realtà
dell'eternità o in quella del finito. Tutto ciò non può essere
che patrimonio di tutti e dunque la nostra storia va condivisa con tutti.
Ma essa contiene anche un'altra verità, questa volta tutt'affatto privata, e cioè
che l'Amore di Dio si gode solo se Gli si spalancano le porte del
cuore e che
certe volte è il dolore a dovere aprire una breccia nel cuore, affinché l'amore vi
si
faccia strada. In questo, nessuno può condividere con noi la nostra esperienza,
perché,
per quante vicende possano essere simili alla nostra, la nostra è nostra e solo nostra,
per
quanto l'abbiamo vissuta e sofferta e per come continuiamo a viverla. Senza dimenticare
che l'unico vero protagonista di questa
rappresentazione è Dio, e che noi siamo i fortunati
esecutori
della Sua volontà e i fruitori della Sua recita sublime.
Ma quali cerchi, quali gironi, quali selezioni. Nel grande teatro dove lo
spirito
interpreta il meglio di sé, in uno spettacolo in cartellone da e per secula
seculorum, non vi sono posti di prima fila, di platea, di proscenio o di loggione.
Tutti
gli invitati vi assistono e partecipano con la stessa gioia e ne godono con la stessa
intensità.
Nella città celeste, allo stesso modo Dio è in ogni cosa, ed ogni suo
abitante
è ospite del Signore al tempo stesso nella sua casa accogliente e
luminosa. La
riconoscenza e l'amore che Dio dedica agli spiriti che gli hanno dato tutto se stesso nella vita
terrena, dedicandogli il meglio di sé, sono identici a quelli che Egli dichiara a agli
spiriti
che si sono aperti a Lui un solo attimo prima del trapasso, perché l'Amore di Dio
riconosce il solo merito di essere Suoi figli, sempre e dovunque.
Certo, poiché lo spirito di ognuno di noi si porta appresso la propria
individualità, i rapporti che si instaurano ed intercorrono, tra noi e Lui,
non sono
omogenei, ripetitivi, monotoni e standardizzati, ed è per questo che Dio ci affida
compiti
differenti, conformemente alle propensioni di ciascuno di noi. Sicché, se è vero
che
ognuno di noi risplende della Sua Luce e riflette la Sua Luce, è pur vero che lo fa
conferendoLe
uno stile, un tocco personale che non guasta. Ecco perché
brilliamo
differentemente l'uno dall'altro nello sterminato firmamento del cielo.
Per questo siamo facilmente riconoscibili. Non farete dunque alcuna fatica a ritrovarmi, miei
dolcissimi, quando il Signore vi chiamerà a sé. E quello sarà il secondo
più
bel giorno della nostra eternità.
Vi aspetto con tanta allegria Emilio
CHE MUSICA RAGAZZI
Oggi siamo un trio, domani saremo saremo orchestra e coro
11 novembre 2mila
Noi siamo veramente forti, cari i miei papi scriba e mamma banana. Formiamo proprio un bel
terzetto, tutti per uno e Uno per tutti. Solo che l'Uno al quale ci
rivolgiamo, e dal quale siamo stati riuniti, è Dio. Grazie a Lui abbiamo ricevuto
l'ispirazione e
la forza di consolidare il nostro legame oltre la morte, perché in Dio si concretizza
tutto
quell'amore che tracima i vecchi confini del nostro legame, eretti prima che io fossi iniziato
alle
meraviglie dell'Amore che alberga nel cuore del nostro Padre celeste, per gioirne in primo
spirito e
per
farvelo godere condividendolo come figlio vostro e Suo.
Oggi siamo il trio che si cimenta ad interpretare la sublime
Musica,
che sgorga dall'Amore di Dio perché giunga all'orecchio e al cuore di
chi
ascolta la parola sapiente del Verbo, pronunciata prima di tutti i secoli e impressa nella
scrittura
come viatico del regno dei Cieli. Domani saremo l'orchestra e il coro
che
canteranno la gloria del Signore, inebriandosi dell'Armonia che regola e
governa
la vita eterna dello spirito.
Ma già l'oggi è domani, e il domani è il sempre di un
inarrestabile crescendo, in un vortice sublime di note che mai mente e orecchio umano hanno
avuto la
gioia di ascoltare, non perché è spenta la fonte, ma perché ne è
annichilita
la ricezione per la contaminazione dei rumori volgari e delle dissonanze cacofoniche, che
abitualmente
pervadono assordanti l'etere in cui si immerge il genere umano. Stridore di rabbia, sghignazzi
di
perversione, mugugni di frustrazione, ululati di odio, stropiccii di cinismo, singulti di
disperazione,
latrati di protervia. Che bella musica ragazzi! Roba da far venire la pelle d'oca e i sudori
freddi,
musica senza gioia, senza emozione, senza speranza, in parole povere diabolica.
Noi invece, nel piccolo del nostro terzetto d'archi, scocchiamo frecce d'amore all'indirizzo
dei cuori da riconquistare alla gioia dell'Amore di Dio. Questo è
il nostro
compito e per questo mi siete stati affidati e raccomandati. Vedo che ve la cavate non
c'è male.
D'altronde i bersagli da raggiungere non vedono l'ora che la cosa succeda, anche a loro
insaputa, anche
se atei convinti o agnostici dichiarati. E' impossibile che una bella armonia, una
musica
sublime, un canto melodioso, possano ferire l'orecchio anche il più
sofisticato
ed esigente. Dio lo sa e non si lascia sfuggire l'occasione, usando tutti i modi e i mezzi. E
voi siete
tra questi, strumento di verità e di amore.
A proposito, dubito che voi siate solo strumento. Allora, miei cari, al lavoro . . . cinque,
sei, sette,
otto.
Che musica ragazzi! Ciao, il vostro Emilio
MADRE NOSTRA DOLCISSIMA
12 novembre 2mila
Caro papi mio, vorrei pregare con te e con la mia adorata mamma la nostra Madre
Misericordiosa, perché apra i cuori di tutti i figli Suoi al messaggio d'amore che Suo Figlio
Gesù ha impresso per sempre nella storia dell'umanità.
Madre Nostra
dolcissima, o nostra speranza di Amore purissimo, o nostra certezza di perdono totale, custodisci
nel Tuo Cuore Immacolato tutte le tenerezze, i palpiti, gli aneliti, che noi Tuoi figli rivolgiamo a Te,
quando il Tuo conforto rimane il solo sostegno della fatica di essere umani, perché al calore del
Tuo Amore producano frutti di amore salvifico.
Fa che le nostre
buone azioni, le nostre promesse di ben operare, i nostri ravvedimenti, i nostri pentimenti, il nostro
impegno di figli responsabili, rallegrino con il Tuo il Cuore di Dio Padre, e ci riconcilino con Lui
nel Suo Perdono. Aiutaci ad amare i nostri fratelli, in ognuno dei quali Tu ami Tuo Figlio. Guidaci e sostienici nel concedere perdono in cambio di torti, ingiustizie, prepotenze. Aiutaci a confidare nella giustizia di Dio e nella sua indifferibile
puntualità.
Concedici di leggere nella Tua umiltà il segno della Tua consacrazione divina e condividine
con noi la forza interiore. Illumina cuori e menti con l'umana storia di Tuo Figlio Gesù,
e svelaci la fortezza del Vostro Amore, del Vostro esempio
, del Vostro Sacrificio.
Ma soprattutto,
promettici di non negarci mai le Tue carezze, la Tua consolazione,
la Tuaprotezione, la Tua comprensione, il Tuo perdono, con tutta l'allegra
e materna complicità che Tu conosci meglio di tutte le mamme. E tienici compagnia nelle
nostre preghiere, prima di darci il bacio della buona notte. E così sia.
Riuniamoci ogni sera, alla fine della vostra giornata e nel bel mezzo della mia eternità
insieme
a voi, per rivolgere alla Nostra Madre Dolcissima questo pensiero d'amore, di fede e di
speranza. Maria
Misericordiosa custodirà nel suo gioiosissimo Cuore questo tesoro, che andrà ad
arricchire
i forzieri immensi dell'Amore Universale per esservi restituito con gli interessi nella vita
corrente ed
in quella futura.
Ciao vecchi paperoni. Ma, vi raccomando non siate solo accaparratori.
Sappiate pure essere prodighi e generosi. Un bacione con interessi composti dal vostro Emilio
MENTE E RAGIONE
Alla ricerca della verità
17 novembre 2mila
Ti do il benvenuto tra noi, vecchio papi. Non pensare che ti stessimo
aspettando,
giacché da noi non esistono tempi d'attesa e l'eternità è l'attimo del
sempre.
Si
attende uno che è lontano per consistenza materiale, ma quando lo spirito è in
sintonia
con il mondo dello spirito, allora le distanze si annullano, il tempo cronometrico si arresta e
prevale
la dimensione senza misure dell'Amore di Dio, che si manifesta attraverso la comunità di
tutte le
Sue creature celesti, all'unisono e in tutta la loro gioia e generosità.
Ecco perché, pur standovi noi sempre intorno, voi non riuscite a vederci se non con gli
occhi del
cuore. Noi sappiamo molto bene come la mente non sia in grado di affrancarsi dalla
schiavitù
terrena delle unità di misura, e di penetrare l'adiacentissima realtà
dell'infinito dove
noi siamo di casa.
La mente è capace di vedere con il criterio dell'esperienza anche
la
trasparenza dei gas, che alimentano l'atmosfera nella quale si trova immersa. E' probabile che,
se
soggiornasse più a lungo in atmosfere spirituali, alla fine vi potrebbe scorgere anche
l'impalpabile immagine di Dio. Ma la ragione, quell'immenso serbatoio nel
quale il
Signore ha riposto il corredo spirituale di cui ha dotato l'uomo, conosce la
via e possiede l'energia per animare l'invisibile di concreta e
divina
vitalità, per riconoscerne le radici e per desiderarne la cittadinanza
eterna.
Solo che la ragione viene spesso accantonata in un ripostiglio o in
soffitta, come
un vecchio baule pieno di tante cose inutili, inutilizzabili e ingombranti come le idee. E
quella
più ingombrante sembra essere l'idea di Dio, sicché diviene polverosa e sbiadita,
e
resterebbe lì al buio se la fede non si affacciasse ogni tanto a sollevare il coperchio
per
frugare dentro e, tra uno sternuto e l'altro, rispolverare l'idea di Dio fattasi Verbo.
Ecco, dunque, la ragione per la quale ti diamo il benvenuto tra
noi, caro papi. Spinto da un desiderio insopprimibile, da un ricordo lontano ma non
del
tutto cancellato, hai frugato nella soffitta che custodiva le vestigia delle tue origini di
figlio di
Dio, accantonatevi dalla mente che non le accettava o ne dubitava, ed hai chiesto alla ragione
di
aiutarti nella ricerca della verità, non soltanto confidando nel
sostegno
dell'umana conoscenza, ma pure affidandoti alla sapienza del
Signore e della Sua parola. E ti sei elevato di quel tanto che ti permette di
sentirti
tra noi.
Il connubio fede e ragione dà origine al propellente,
che spinge verso Dio e il nostro vivere il pesante vettore della vita
terrena, a bordo della quale è stata sistemata l'anima dell'umanità, che anela di
ritornare alle sue origini in Dio, piuttosto che orbitare intorno a Lui per il resto
dell'eternità.
Tu scrivi, vecchio caro papi, perché hai riconosciuto ad entrambi
questi doni
preziosi, che il Signore ha consegnato all'umanità, il merito di averti
fortificato,
sostenuto e risollevato nel tempo della disperazione e della ribellione. Tu scrivi, scriba
silenzioso e
fedele, per indicare che quanto Dio ha donato all'uomo per Amore diventa esso
stesso fonte
d'amore, e amore è energia, e l'energia ha mosso e muoverà altre
penne che
sono destinate a scrivere lodi al Signore.
Tu scrivi perché il Signore vuole che tutte le mamme, nessuna esclusa,
abbiano la
forza di rivolgersi a Lui senza risentimento, ma con il cuore pieno di gratitudine o di
speranza. Tu scrivi, caro papi, perché l'amore lo esige e lo rende
attuabile. Non ti chiedere perché né fino a quando, chiediti
piuttosto
perché tutto questo non dovrebbe accadere.
Un bacione a mammabanana, e uno a te, e a Gingere e Fred.
Ciao. Emilio
6 RAGIONI D'AMORE
Vocazione ad aprire il proprio cuore a Dio
25 novembre 2mila
Caro papone, vorrei tutti qui con me per godere all'unisono della gioia e della
consapevolezza di essere nelle grazie di Dio. Come sarebbe bello che i figli
terreni di
Dio
potessero vedere e toccare con mano tutta la Grazia che il Padre celeste ha ad essi consegnato
in
dote,
per farli molto, ma molto più ricchi di quanto si possa
diventare
di
beni materiali nell'arco breve di una vita. Sarebbe giusto che questo generoso
patrimonio non fosse sperperato e fosse addirittura fatto
fruttare, investendolo in prove d'amore verso il Signore o verso i propri simili.
Cos'è infatti la Grazia di Dio, se non Amore e
vocazione ad
aprire a Dio il proprio cuore e la propria mente, accogliendoLo con l'orgoglio
e
l'umiltà chiudere la porta e buttarne via la chiave? Quando tutto ciò avviene, non
è come trovarsi già in paradiso con tutte le sue creature?
Il solito qualcuno potrebbe obiettare che questo modo di pensare ed agire risponde ad una
malcelata
forma di egoismo. Infatti, uno apre il proprio cuore a Dio, ce Lo chiude dentro e chi s'è
visto
s'è visto. Tutto ciò non basta.
Primo: l'Amore di Diova condiviso.
Secondo: l'Amore di Dio va alimentato con Amore.
Terzo: l'Amore di Dio non è un lasciapassare per il Suo Regno,
ma è Luce per rischiarare la buia e tormentata via che
riconduce a
Lui, dal momento che la Grazia, che il Signore elargisce nell'atto della purificazione,
garantisce
già a tutti il diritto alla gioia eterna.
Quarto: l'Amore di Dio è l'energia
vitale, che muove
l'armonia di tutto l'universo, visibile ed invisibile. Non deve esserne sprecato nemmeno un
palpito,
anche se si rigenera senza posa.
Quinto: l'Amore di Dio è inesauribile, ma non per
questo
è gratuito, nel senso che è sufficiente anche il pegno di un pentimento sincero,
se pur
tardivo, per esserne ricolmati senza limiti.
Sesto, buon ultimo: l'Amore di Dio è vita in
ogni sua
dimensione terrena ed eterna.
L'Amore di Dio è dunque l'unisono di cui abbiamo bisogno per essere tutti figli Suoi, in
armonia
con Lui, tra noi e nelle realtà in cui siamo immersi. Ma è anche l'amore che
ci lega,
caro papi, e che ci permette già di assaporare insieme il nostro futuro insieme.
Rassicura
mammabanana che questo vale anche per lei, sennò chi la sente quella lì!
Un bacione all'unisono dal vostro Emilio
Ciao a tutti, l'Amore
di Dio
vi fortifichi e vi illumini sempre.
DICEMBRE 2mila
PROVE D'AMORE
L'amore si lascia dietro prove concrete
2 dicembre 2mila
Caro papi, io sono vivo e vorrei che ti facessi vivo anche tu. Che aspetti? Ti aspetto. (Soltanto nel tardo pomeriggio papà può dedicarsi a Emilio).
Finalmente caro papi, era ora, insomma, certe volte il tuo silenzio
imbarazzante
mi costringe a ricorrere a concetti temporali, che ormai mi sono necessari solo per entrare nel
vostro
tempo. Cosicché io, che a rigor di logica potrei starmene zitto zitto nella mia armoniosa
ed
appagante realtà spirituale, mi devo dolere del fatto che sei tu a non
trovar tempo
per il dialogo, proprio tu che vivi su una terra caotica e rumorosa. Veramente
conosco bene
i motivi che giustificano questa difficoltà di dialogo, peraltro solo formale,
giacché,
nella sostanza, il tuo amore e l'amore della mia mamma per me e il mio amore per
voi si
parlano fitto fitto incessantemente, rendendo immortale la nostra unione, fuori
delle
angustie del tempo terreno e delle gramaglie del dolore.
L'uomo della verifica si sente tuttavia più gratificato se l'amore si lascia
dietro
prove concrete. Ma è proprio vero? L'esperienza e le prove scritte
di due millenni di cristianesimo sembrerebbero indicare proprio il
contrario,
nonostante il fatto che tutta la sua storia basi profonde e poderose fondamenta
sull'esile
vicenda di un giovane trentenne, dichiaratosi nientedimeno che figlio di
Dio e,
praticamente per questo motivo, mandato al patibolo e giustiziato come
malfattore. Solo un padreterno poteva essere capace di architettare
un'invenzione di
questo genere.
Un giovanotto di belle speranze, formatosi non si sa quando e a quale Scuola di
pensiero, mette a soqquadro la coscienza di un piccolo popolo di pastori che si definisce popolo
di Dio.
Millantando cromosomi divini, mette insieme ungruppo di
pescatori
ignoranti e morti di fame, trasformandoli
in filosofi,
poeti e martiri, in imprenditori, industriali, costruttori di una struttura
portentosa, che da 2000 anni racconta in maniera ossessiva e monotona di
un regno eterno, illuminato e vivificato dall'energia dell'Amore
Assoluto, a cui si accede dopo la morte.
Roba da non credere! Ma è possibile che in tutti questi secoli nessuno sia riuscito a
smascherare
l'impostore e la sua banda di seguaci, che nel frattempo sono
cresciuti a dismisura diffondendosi in tutto il mondo? Che nessuno, neppure il
diavolo,
riesca a buttar giù questo fragile e sgangherato castello di carte, che si fa forte delle
debolezze altrui? Se è così, temo proprio che satanasso si sia invecchiato e
rimbecillito.
Oppure che tutta questa messinscena sia veramente il frutto di una mente
raffinata, persuasiva, lungimirante, onnisciente ed onnipotente. Che
sia il Padreterno in persona? Mi sa proprio di si.
Con questo convincimento, miei cari, vi lascio a meditare un po' su questa storia, insieme a
tutti
coloro che, bisognosi di un segno concreto dell'amore di Dio, riusciranno
a
trovare in queste nostre righe motivo di suggerimento e
riflessione. Nel
frattempo i nostri amori continueranno a parlarsi in maniera più intima. E non
è
necessario che lascino altre tracce, tanto per dimostrare che sono cose di questo e di un altro
mondo.
Il mio amore universale e personale è con voi, il vostro è con me e i nostri
spiriti
palpitano all'unisono nella Luce del Signore.
Così Lui vuole che sia. Emilio
traccia. Ciao
NEL DONO DELLA MEMORIA IL SENSO DELLA VITA
Cercando le tracce della propria identità spirituale
9 dicembre 2mila
Mio caro papi, mi prude il naso, sono bacini? Io vorrei tanto strofinare il mio naso contro il
nasone di
Fred e il nasino di Ginger. Ma il mio naso è rimasto ad odorare i profumi deliziosi dei
fiori
della terra, e mi devo accontentare del ricordo di averlo già fatto quando erano appena
cuccioli.
La memoria sensoriale non si cancella, giacché la vita
terrena
rimane comunque un'esperienza positiva, e certe sensazioni che procurarono gioia
rimangono
dentro di noi per sempre. Perché mai la vita spirituale dovrebbe
annichilirle? La vita lascia invece una traccia indelebile che arricchisce lo
spirito,
e lo spirito non può fare a meno. Anche il dolore, le sofferenze, le malattie, le
tentazioni,
contribuiscono positivamente ad arricchire il corredo d'esperienza che ogni anima meritevole si
porta in
cielo, nella stessa maniera in cui Gesù, venuto in terra per
portarvi
la lieta novella dell'amore divino per le Sue creature, se ne tornò in cielo
carico
dei deliziosi dolori dell'umanità. E da quel giorno ripete la straordinaria
esperienza umana
e divina nel Sacramento dell'Eucaristia.
Lo stesso discorso si addice allo spirito, quella fiammella originata
dalla Grazia
di Dio e per Grazia di Dio affidata alla materialità di ogni Sua creatura,
per
permearla di santità. Anche il corpo si porta appresso questo corredo
d'esperienza divina, e in cuor suo lo sa e lo considera come indispensabile alla sua formazione
umana. Non è dunque un dono meraviglioso e superbo, questo della
memoria? Eppure l'uomo è incline, per sua natura, a dimenticare la sua
natura
divina, e a lasciarsi suggestionare dalla propensione della propria mente a sostituirsi a Dio.
Se
ciò non accadesse, la sua vita avrebbe senso? Certamente no. La vita
dell'uomo ha
sensoproprioperché programmata da Dio,
per
cercarvi le tracce della propria identità spirituale e trovare il
percorso che
riconduce a Lui. Avrebbe senso il mondo dell'aldiqua senza il mondo
dell'aldilà? Che
senso ha negare il mondo dell'aldilà in presenza del mondo
dell'aldiqua? Ecco
due argomenti su cui riflettere un po' prima di addormentarvi.
Buona notte con una stropicciatina di nasi. Ciao Emilio
NATALE 2000
DIO VESTITO DI UMANA IDENTITA'
25 dicembre 2mila
Cari papà e mamma, la ricorrenza della festa di
Natale scandisce
nel
calendario degli eventi dell'umanità l'anniversario del Figlio di Dio nato per la
redenzione. Nato, morto, e risorto nelle umane sembianze che ancora, e per
l'eternità, conserva nel corpo glorioso di Cristo, per testimoniare la
solidarietà, la
paterna comprensione e la misericordia del perdono di Dio nei confronti delle Sue creature,
umanamente
pervase e afflitte dalle tentazioni o già vittime del peccato.
Sono appena due millenni che la storia attribuisce allo straordinario
evento
e ne rinnova la straordinaria tradizione. Si tratta di pochi attimi, di pochi minuti, di poche
ore, di
pochi giorni, di pochi anni, di poche generazioni, cioè di un istante di
eternità. Eppure l'uomo festeggia la nascita del suo Salvatore senza tener
conto che
l'anno è composto di tante giornate, di tante ore, di tanti minuti, di tanti secondi,
e di tanti attimi nei quali Gesù rinasce in sembianze umane, si fa Agnello
sacrificale, e risorge per riconquistare l'umanità alla Grazia del Padre.
Il Natale va quindi vissuto non già come ricorrenza storica
ma come esigenza dello spirito, che non accetta l'attesa di un anno
per poter
gioire dell'ingresso del Figlio di Dio nel cuore dell'uomo; va festeggiato come la
vocazione dell'anima, che anela di nutrirsi istante per istante del
rapporto
d'amore offerto da Dio vestito di umana identità.
Ogni creatura umana ascolti l'inesauribile richiamo di Dio che si
manifesta nei
santi vagiti del neonato Gesù. Non sono lontani come la povera capanna di Betlemme, ma
provengono
dall'intimo di ogni individuo sul quale si sia posata la benevolenza e la Grazia del Signore.
Che
è il Signore, il Padre buono e misericordioso di tutti, da quell'istante di due millenni
fa, in
cui Dio si fece Egli stesso uomo per patire della sua stessa
umanità.
Questo accadde allora, ieri, un istante fa ed accadrà domani e tanti domani
ancora, sino a quando non si sarà completato il reclutamento di tutte le
anime
destinate al regno del Cieli. Allora Gesù in persona tornerà sulla terra, non
per
festeggiare il Suo Natale, ma per consacrare la nascita della nuova e definitiva
umanità.
E così sia. Che la nascita di Gesù riempia sempre, in ogni istante, di gioia i
vostri
cuori.